LE ORIGINI 

Dal sito Wikipedia - Storia di Pavia 

La città assunse importanza al tempo dei Romani, con il nome di Ticinum, dopo che fu raggiunta da un prolungamento della Via Emilia, nel 187 a.C.

Poco è noto di Ticinum: era un municipium, nella città venne eretto un arco di trionfo in onore di Augusto e nel IV secolo era sede di una manifattura di archi. Il centro storico di Pavia, un quadrato di circa 1 km², ha ancora oggi la tipica pianta derivata dal castrum, l'accampamento militare romano, dotato di due assi perpendicolari, il cardo e il decumano.

La conservazione della pianta della città è stata permessa dal fatto che la città non è mai stata distrutta completamente o rasa al suolo.

La città venne comunque saccheggiata da Attila nel 452 e da Odoacre nel 476.

Crebbe di importanza come centro militare nel periodo delle invasioni dei Goti. Teodorico fece costruire un palazzo, dei bagni, un anfiteatro e nuova mura.

Narsete riconquistò Ticinum per l'Impero Romano d'Oriente, ma dopo un lungo assedio la dovette cedere ai Longobardi nel 572. La città divenne, con il nome Papia, da cui il moderno "Pavia", la capitale del Regno longobardo e come tale una delle più importanti città italiane.

Con la conquista di Pavia e la cattura di Desiderio nel 774, Carlo Magno distrusse definitivamente la supremazia longobarda.

Ma la città continuò ad essere il centro del potere carolingio in Italia. Nella chiesa di San Michele Maggiore a Pavia, Berengario I del Friuli e i suoi successori fino a Berengario II e Adalberto II, furono incoronati Re d'Italia.

Sotto il regno di Berengario la città fu saccheggiata e incendiata dagli Ungari e il vescovo fu ucciso.

Nel 951 si celebrò a Pavia il matrimonio tra Ottone I e Adelaide, che esercitarono un importante influenza sulle relazioni tra l'impero e l'Italia. Ma, quando la successione alla corona d'Italia venne contesa tra l'imperatore Enrico II e Arduino d'Ivrea, la città appoggiò il secondo.

La città fu quindi parzialmente distrutta da Enrico II, che fu attaccato dai cittadini nella notte dopo la sua incoronazione nel 1004.

Nell'XI e XII secolo Pavia viene chiamata la seconda Roma.

Dal 1360, quando Galeazzo fu nominato vicario imperiale da Carlo IV, Pavia cadde in pratica sotto la dominazione della famiglia Visconti e parte del Ducato di Milano.

Dovette pagare una terribile multa nel 1500 per via dell'insurrezione contro la guarnigione francese nel 1499 e nel 1512, dopo la vittoria di Ravenna, Pavia presentò a Luigi XII, come segno di fedeltà uno stendardo magnifico, che fu però rubato da mercenari svizzeri e spedito a Fribourg come trofeo di guerra.

La città fu fortificata da Carlo V e così poté porre resistenza a Francesco I di Francia, che fu disastrosamente sconfitto nelle vicinanze.

Si tratta della famosa battaglia di Pavia del 1525, tra i francesi e gli Imperiali, vinta da questi ultimi, perché il capitano di ventura forlivese Cesare Hercolani, ferendo il cavallo del re Francesco I di Francia, ne permise la cattura, meritandosi il soprannome di vincitore di Pavia e la gratitudine dell'Imperatore Carlo V d'Asburgo.

Legata a questa vicenda è la storia della "Zuppa alla pavese", semplice zuppa con pane secco, uova, formaggio e burro cucinata da una contadina al re appena fatto prigioniero. Si racconta che al re piacque così tanto da farla inserire nel menù di corte con il nome di "soupe à la pavoise".

Tuttavia due anni più tardi i francesi, guidati da Lautrec, sottomisero la città ad un saccheggio di sette giorni; durante l'assedio, il Castello Visconteo perse l'ala nord - la più bella, perché conteneva gli appartamenti ducali, con stanze affrescate dal Pisanello - e le due torri di nordovest e nordest, le campagne attorno alla città furono devastate ed alcune chiese suburbane, o vicine alle mura, furono distrutte o talmente danneggiate da non essere più utilizzabili.

Terminato il saccheggio, i francesi scesero verso Piacenza, diretti a Roma. All'Hercolani, l'eroe della Battaglia di Pavia,  non andò molto meglio: fu assassinato, in casa sua, da sicari guelfi nel 1534.

Nel 1655 il principe Tommaso I di Savoia attaccò Pavia con un'armata di 20 mila soldati francesi, ma dovette ritirarsi dopo un assedio durato 52 giorni.

Pavia fu in seguito sotto diverse dominazioni straniere.

Nel 1706 fu occupata dagli austriaci, nel 1733 dai francesi, nel 1743 da francesi e spagnoli; nel 1746 dagli austriaci, nel maggio 1796 da Napoleone, che la punì per un'insurrezione condannandola ad un saccheggio di tre giorni.

Nel 1814 tornò sotto gli austriaci.

Il movimento rivoluzionario del Febbraio 1848 fu represso duramente dagli austriaci: nel mese successivo per breve tempo le forze del Regno di Sardegna ottennero il controllo della città e del suo territorio, perdendolo però subito dopo, fino al 1859 quando Pavia divenne parte del regno d’Italia insieme al resto della Lombardia.

 

 

 I PERSONAGGI 

Dal sito Wikipedia - Personaggi di Pavia  

I personaggi pavesi di ieri e di oggi sono tantissimi. L'elenco che segue si riferisce ai nominativi per i quali è da subito disponibile una biografia tratta da Wikipedia, l'Enciclopedia libera e immediatamente consultabile. Nella sezione Personaggi di questo sito sono inseriti, oltre ai nominativi già menzionati anche quelli via via aggiunti dalla redazione su Vostra segnalazione.

 

 L'ARCHITETTURA 

Da  "La Provincia di Pavia - Comune per comune

E' impossibile nello spazio qui disponibile indicare tutto ciò che Pavia, giustamente ritenuta una delle più belle città italiane, può proporre in ambito storico, artistico ed architettonico.

Non possiamo che limitarci ad una rapida elencazione dei maggiori monumenti, rimandando la specifica consultazione alle pagine della sezione arte e architettura nella quale oltre alle opere inserite inizialmente dalla redazione sono presenti gli aggiornamenti suggeriti da Voi.

 

Nelle singole pagine dedicate all'arte a all'architettura di Pavia e Dintorni sono diponibili i contenitori per le raccolte fotografiche che ognuno di Voi potrà utilizzare per pubblicare fotografie e relative descrizioni per arricchire sempre più i contenuti del Nostro e Vostro Sito.