TRANQUILLO CREMONA                                        Tratto da: Wikipedia - l' Enciclopedia Llibera
 

La casa natale di T. Cremona a Pavia, via A. Volta, 3
 

Personaggi dell'arte e architettura

Pavia e dintorni - Personaggi dell'Arte e Architettura

Tranquillo Cremona, fratello del matematico Luigi Cremona, nasce a Pavia il 10 Aprile 1837 e compie gli studi superiori al liceo classico Ugo Foscolo.

Fu l'iniziatore della scapigliatura in pittura, pur partendo da modi alla Hayez, ma con maggior gusto cromatico di ascendenza veneta (a Venezia il giovane pittore soggiornò tra il 1852 ed il 1859, frequentandovi l'accademia).

Successivamente il linguaggio dell'artista si rivolse alla ricerca di effetti vaporosi e morbidi, ottenuti con il prevalere dello sfumato sul contorno, in disobbedienza alla teoria dell'indefinita suggestione musicale a cui tendono tutte le arti, di cui Giuseppe Rovani si era fatto sostenitore nel libro 'Le tre arti' (1874).

 

A tali risultati Cremona pervenne a partire dal 1870, quando presentò 'I cugini', frutto delle ricerche e degli studi del periodo precedente (temi forse ispirate ad esperienze biografiche dell'amico Carlo Dossi). Si tratta di opere che non potevano non sorprendere e non scandalizzare nell'ambiente milanese, dominato dal compassato verismo di Giuseppe Bertini di cui fu anche allievo.

È significativa la recensione, nella 'Strenna ricordo dell'Esposizione Nazionale di Milano' del 1872 di Yorick (pseudonimo di Pietro Ferrigni) il quale, accostò per primo Cremona al contemporaneo Daniele Ranzoni.
In realtà, Cremona dimostrava la sua insofferenza per il clima dominante proprio attraverso la ricerca del simbolismo.

Quanto alla natura sfatta delle sue immagini, la cui riconoscibilità non è sempre certa, essa dipende dallo sforzo di fondere le figure con l'ambiente, su una linea che sarà ripresa da Medardo Rosso e che sfocerà nelle proposte, altrimenti impostate, di Umberto Boccioni.

Tranquillo Cremona morì la mattina del 10 giugno 1878 a Milano, a soli 41 anni.

La causa di morte fu avvelenamento per ingerimento di tempere di tela: per comodità di confronto egli infatti si sporcava le mani di colore ma il piombo delle biacche, infiltrandosi nel sangue, finì per causargli la paralisi degli intestini.

Aveva da poco finito di dipingere la sua opera più famosa, "Edera".

Roberto Sacchetti in suo onore scrisse il necrologio "In morte del Tranquillo Cremona". 

 

Alcune opere del pittore pavese Tranquillo Cremona

Tranquillo Cremona nelle note azzurre di Carlo Dossi

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Francobollo commemorativo di T. Cremona