LE ORIGINI 

Da  "La Provincia di Pavia - Comune per comune " 

L’abitato si formò intorno al castello fatto erigere dai Visconti nel secolo XIV in una località allora chiamata Torre dei Preti. Ben presto il castello fu soprannominato “Gioioso”, poi “Bel Gioioso” e il nuovo nome passò a identificare il luogo stesso che, acquisita una discreta importanza, fu incluso nella “campagna sottana” pavese e divenne sede di podesteria con, in più, la qualifica di “vicariato”.

Il castello fu tenuto direttamente dai Visconti fino al 1412, allorché Filippo Maria lo infeudò a Manfredo Beccarla. Dopo la tentata ribellione contro i Visconti di quest’ultimo, lo stesso Filippo Maria ne confiscò i beni; Belgioioso fu assegnato ad Alberico da Barbiano.

Quella dei Barbiano era una famiglia comitale (di conti) di origini romagnole (Barbiano è una località nel comune di Cotignola, in provincia di Ravenna) da lungo tempo al servizio dei Visconti. Lo era Alidosio (morto nel 1385). Dopo di lui era stato condottiero visconteo il figlio Alberico (1348 ca – 1409 ca), detto anche “il Grande”, vero iniziatore della potenza e del prestigio del casato. L’Alberico investito del feudo di Belgioioso era il nipote di Alberico “il Grande” e aveva meritato tale onore in virtù dei servigi militari e politici resi al Visconti. Morì dopo due soli anni, nel 1433, lasciando il feudo agli eredi, dei quali Carlo (1458 ca, dopo il 1514) fu il primo ad aggiungere al cognome dinastico la specifica “di Belgioioso”.

I Barbiano di Belgioioso avrebbero poi ottenuto il  titolo comitale anche del feudo pavese e sarebbero stati  nominati (con Antonio, nel 1693-1779) principi del Sacro Romano Impero.

Il casato, successivamente imparentato con gli Este e i Trivulzio, avrebbero dato alla storia (milanese e lombarda prima e italiana poi) personaggi politici, diplomatici, patrioti di primo piano. Francesco Sforza confermò Belgioioso possedimento dei Barbiano, grazie ai quali il paese si ingrandì e si arricchì di strutture utili. A essi è dovuta, tra l’altro, l’erezione di un vero villaggio in cui trovarono residenza i contadini impiegati nella lavorazione delle terre del feudo.

Alla caduta degli Sforza, la proprietà passò agli Este (già conti di Corteolona); poi, per qualche tempo, a Vespasiano Colonna, per tornare, infine, nel 1536, ai Barbiano che la detennero fino all’abolizione dei feudi, nel 1797, e conservarono anche oltre tale data la proprietà del castello e di  altri beni.

Nel 1872 fu aggregato a Belgioioso il soppresso comune di Santa Margherita, antico abitato un tempo molto più vicino al Po, già appartenuto al feudo di Belgioioso, accresciuto nel secolo XVIII con l’annessione dell’abolito comunello di San Giacomo della Cereda (ora San Giacomo della Cerreta) e di altri abitati rimasti sulla sponda sinistra del Po dopo una delle tante disastrose inondazioni che spesso sconvolgevano la geografia rivierasca. (Questo comune era stato nel 1863 ribattezzato Santa Margherita Po).

 

 

 I PERSONAGGI 

Dal sito Internet 

Principessa Maria Cristina di Belgioioso (1808-1871)

Nata il 28 giugno 1808 a Milano, figlia del marchese Giorgio Trivulzio, a soli quattro anni Cristina perde il padre e la madre e resta sola con le sue tre sorelle e il fratello nella Villa di famiglia. Dotata di bellezza, ingegno, cultura, Cristina, ancora giovanissima, va in sposa al principe Emilio Belgioioso.

"Ma di carattere bizzarro e in sommo grado indipendente" - racconta Romeo Manzoni in Gli esuli italiani nella Svizzera (1922) - "non aveva tardato a separarsi dal marito. Fu tuttavia una separazione amichevole, per cui anche lontani Cristina ed Emilio conservavano relazione continua e cordiale. ...."

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 L'ARCHITETTURA 

Da  "La Provincia di Pavia - Comune per comune "

Il Castello di Belgioioso è il frutto di secolari rimaneggiamenti e aggiunte operate soprattutto a partire dal  secolo XVIII. La facciata meridionale, parte di quella settentrionale e la orientale hanno conservato i caratteri del fortilizio medievale; vi si riconoscono la merlatura ghibellina, parte del fossato e, sul lato verso la piazza del comune, il ponte levatoio.

La secentesca parrocchiale di San Michele fu ricostruita nel Novecento.

Di notevole interesse, all’ingresso del borgo provenendo da Pavia, la chiesetta di Santa Maria Nascente, nota anche come “Madonnina del Morone”.

Il monumento di maggior rilievo del territorio comunale è l’oratorio di San Giacomo della Cerreta, nella località omonima, situata sul tracciato della Via Francigena. In forme gotiche, eretto agli inizi del secolo XV, ricco di  decorazioni in cotto, ha la facciata coronata da un curioso campaniletto tondo.

L’interno custodisce preziosi affreschi (alcuni attribuiti a Giovanni da Caminata e datati 1468), un affresco con Madonna con Bambino di  Vincenzo Foppa e una pregevole  statua lignea (purtroppo ridipinta) del secolo XV raffigurante il santo titolare.