LE ORIGINI 

Da  "La Provincia di Pavia - Comune per comune " e dal sito Comune Cava Manara

L’abitato sorse probabilmente in età romana, in virtù della prossimità alla strada che da Pavia proprio in questo luogo si biforcava in due rami per dirigere a sud verso Voghera e a nord-ovest (via Dorno e Cozzo) in direzione Torino.

L’intensa frequentazione di tale tracciato viario generò lungo il suo percorso la nascita di mutationes e mansiones (stazioni di posta di piccole dimensioni le prime e veri posti di ristoro le seconde) che, a loro volta, generarono numerosi abitati, tra i quali Cava, allora noto come Cavea cum Taberna.

Nel Medioevo centrale fece parte del feudo di Sommo, poi assegnato dal Barbarossa a Uberto di Olevano. Nel 1466 fu infeudata ai pavesi Eustachi, ma nel secolo XVII tornò agli Olevano, che ne mantennero la proprietà fino al secolo XIX, anche dopo l’abolizione dell’istituto feudale e il passaggio al Regno di Sardegna (mentre il vicino Siccomario, che includeva alcuni degli abitati oggi frazioni di Cava, era rimasto inizialmente al Regno Lombardo-Veneto).

Nel 1871 al territorio comunale cavese furono annessi i soppressi comuni di Torre de’Torti, di Mezzana Corti e di Gerrecchiozzo.

Nei pressi dell’abitato ebbe luogo, il 20 marzo 1849, il cruento scontro tra l’esercito austriaco che aveva superato il Ticino ed era entrato in territorio piemontese e un corpo di bersaglieri al comando di Luciano Manara che, dopo una strenua quanto inutile difesa, fu costretto alla ritirata.

 

 I PERSONAGGI 

Da  "La Provincia di Pavia - Comune per comune "

Nel territorio di Cava nacque il matematico Antonio Bordoni (1788-1860); a Mezzana Corti (attualmente frazione di Cava ma, allora, di Rea) nacque Agostino Depretis (1813-1887), politico, presidente del Consiglio provinciale di Pavia dal 1864 al 1880, più volte presidente del Consiglio dei Ministri.

 

 L'ARCHITETTURA 

Da  "La Provincia di Pavia - Comune per comune "

L’imponente palazzo Olevano , un’elegante costruzione barocca del secolo XVIII, per anni all’abbandono, è ora in fase di ristrutturazione per essere destinato ad abitazioni private. Allo stesso secolo risale la parrocchiale barocca di Sant’Agostino del Cassani, l’architetto della famiglia Olevano.

Tutto il centro storico è di grande interesse; esso conserva numerosi edifici signorili antichi e due delle originarie porte di accesso al borgo.

Nella stretta via Olevano, tra la chiesa e la piazza, si osservano resti di antiche fortificazioni.

In frazione Torre de’Torti la parrocchiale di San Pietro Apostolo è anch’essa settecentesca; poco lontano, un grande complesso rurale rappresenta quanto resta di un antichissimo cenobio, dipendenza del monastero di Santa Maria Teodote di Pavia.