Curiosità di Pavia e dintorni

PAVIA e FRANCESCO PETRARCA                                                                  

Personaggi famosi, non pavesi, legati alla nostra città

 

 

Nel quattordicesimo secolo, viaggiare non era un’esperienza semplice. Per raggiungere la meta desiderata, gli uomini del tempo non avevano a disposizione le comodità che conosciamo oggi, il tragitto poteva trasformarsi in una vera e propria avventura.

Ma questo non ha fermato Petrarca che in vita sua si è spostato parecchio in Italia e non solo.

Dopo aver passato un decennio a Milano, Petrarca si è spostato a Venezia e Padova, ma quasi ogni anno, nella seconda metà, risaliva il fiume Po per fermarsi qualche mese a Pavia.

Per spostarsi, Petrarca si serviva di barconi, d’altronde le vie fluviali erano le autostrade dell’epoca. Il poeta era già famoso e le guardie lungo la via lo lasciavano passare omaggiandolo di doni e cibarie.

A Pavia Petrarca incontrava i Visconti, nel loro Castello, e per gli stessi forniva un paziente aiuto nella sistemazione della biblioteca in allestimento.

Faceva anche visita alla figlia Francesca, residente proprio a Pavia, e che ebbe un figlio, Franceschino, purtroppo morto da piccolo in città.

Petrarca in quell’occasione dettò un’epigrafe funebre che rimase affissa nella Chiesa di San Zeno, sopra la tomba del nipotino e vi rimase sino alla soppressione della chiesa stessa e successivamente conservato nel museo civico.

Il poeta per Pavia aveva un affetto particolare, spesso ci veniva senza un particolare impegno, una visita a San Pietro in Ciel d’Oro, quattro passi nel centro con sosta a San Zeno, una passeggiata lungo il Ticino e quindi …ripartenza.

In una delle sue lettere descrive Pavia al Boccaccio invitandolo a visitarla e indicandogli un vero e proprio itinerario artistico – culturale.

Il lavoro del Petrarca presso i Visconti permise di realizzare una importantissima biblioteca, arricchitasi più tardi di tutti i libri che furono del poeta e che questi lasciò alla sua morte, nel 1374, ai Carraresi, signori di Padova, e conquistati dai Visconti nel 1388.

L’arrivo dei francesi a Pavia alla fine del quindicesimo secolo e la conquista della città permise ai vincitori di portare in Francia la biblioteca e molte altre opere d’arte.

Per questo oggi molte delle opere di Petrarca si trovano a Parigi.

 

(Gianni Cattagni da note di Nicoletta Pisanu)