Pavia e dintorni - Eventi Bellici

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nella famosa battaglia di Pavia del 1525 gli Asburgo di Carlo V vinsero sui Francesi e fecero prigioniero il loro Re Francesco 1°, portandolo in Spagna.

 

La battaglia di Pavia del 1525

 

 

 

 

Per ottenere la propria liberazione quest’ultimo fu costretto a firmare una pace molto onerosa che comportava la rinuncia a tutti i possedimenti francesi in Italia.

Un anno dopo gli stati italiani, nel timore di un'eccessiva egemonia asburgica si avvicinarono a Francesco I che, sollecitato da tale appoggio, dichiarò nulla la pace stipulata con Carlo V.

 

◄ Re Francesco 1°

 

 

Nel 1526 il Papa Clemente VII anch'egli allarmato per la grande ascesa della potenza di Carlo V, si fece promotore della Lega di Cognac, assieme a Francesco I di Francia, la Repubblica di Venezia, la Repubblica di Firenze e altri stati italiani minori e la stessa venne ufficializzata il 22 maggio 1526.
 

Papa Clemente VII

 


Iniziò così l’attività della Lega di Cognac per ridimensionare il potere di Carlo V.

L'esercito francese prese Genova poi Alessandria rivolgendosi successivamente verso Pavia.
 

Il 28 settembre 1527 l'esercito francese raggiunse la Certosa di Pavia e da qui venne programmato l'assedio di Pavia accampandosi, due giorni dopo, nel Parco Visconteo davanti alle mura settentrionali della città.

Durante la notte i francesi prepararono due batterie d'artiglieria e nella giornata successiva, il 30 settembre, iniziarono i bombardamenti alla città concentrandosi sul castello Visconteo.

 

Il castello prima dei bombardamenti ►

Alla fine della giornata l'intera ala nord del castello era ormai distrutta e i francesi si prepararono all'assalto che però venne rinviato a causa della presenza dell'ampio fossato allagato e della sua notevole profondità.

Il castello dopo i bombardamenti ►

Il castello com'è oggi ►

 

A seguito del bombardamento il Castello Visconteo perse l'ala nord, la più bella, perché conteneva gli appartamenti ducali, con stanze affrescate dal Pisanello. Le due torri di nordovest e nordest furono distrutte e le campagne attorno alla città furono devastate ed alcune chiese suburbane, o vicine alle mura, furono distrutte o talmente danneggiate tanto da non essere più utilizzabili.

Verso la sera del 5 ottobre Pavia era ormai indifendibile e Ludovico Barbiano da Belgioioso, difensore ufficiale della città, decise di uscire dalle mura e consegnarsi prigioniero ai Francesi e in quel momento scattò l'assalto che portò alla conquista e al violento sacco della città da parte dei francesi che non incontrarono più alcuna resistenza.

 

Passarono i mesi e si arrivò all'alba del 21 giugno del 1529 quando, a Landriano nel pavese, si svolse una battaglia tra Francesi e Spagnoli che mise praticamente fine alla guerra della Lega di Cognac.

L'esercito francese iniziò ad attraversare il Lambro.

L'avanguardia, costituita da 2.000 fanti riuscì per prima a passare il fiume.

◄ Landriano - il Castello Medioevale e il Lambro

 

 

 

Proprio mentre il corpo principale dell'esercito e la retroguardia si apprestavano a passare il Lambro, 600 cavalieri spagnoli usciti da Milano assaltarono quest'ultima venendo contrastati dalla controparte francese.

Secondo alcuni, gli scontri avvennero a sud del paese, tra la Roggia Bolognina e il Lambro Meridionale, ovvero tra le attuali Case alla Porta e la Cascina Maiera.

 

 

Gli spagnoli a questo punto simularono una ritirata verso un luogo prestabilito dove si erano appostati 1.000 archibugieri. La retroguardia francese e la cavalleria li inseguirono e così caddero nell'imboscata.

Colta di sorpresa, la cavalleria francese tentò di ritirarsi ma fu imbottigliata dai suoi stessi lanzichenecchi che vennero travolti e si diedero ad una fuga disordinata similmente ai fanti italiani e francesi.

Dopo aver annientato la retroguardia, gli spagnoli si diressero contro il corpo principale francese che non aveva ancora oltrepassato il fiume e fu sbaragliato.

 

 

In quest'area era stata ritrovata una palla di cannone in pietra che vediano a lato e che ora si trova nell'ufficio del sindaco di Landriano che gentilmente ha concesso la sua pubblicazione.

I Francesi vennero sconfitti rovinosamente e tutta l'artiglieria e i carri di servizio caddero in mano al nemico Spagnolo, la sola avanguardia riuscì a rifugiarsi a Pavia, città in mano ai Francesi

 

 

La principale causa di tale sconfitta fu che i Lanzichenecchi, al servizio dei Francesi, si rifiutarono di prendere parte alla battaglia perché da molto tempo non venivano pagati, e tentarono di salvarsi abbandonando le armi e tentando di attraversare il fiume Lambro a nuoto che però in quei giorni era in piena.

 

Una di queste armi venne trovata dopo la Seconda Guerra Mondiale: un'alabarda di ferro ossidata ma ancora in buone condizioni.

L'alabarda è stata esaminata da un esperto ed è risultata di produzione tedesca e forse appartenente ad un caporale o un furiere.
 

L’esercito francese che aveva aperto le ostilità vere e proprie, sotto la guida del generale Lautrec dopo aver occupato per breve tempo la Lombardia, è costretto nuovamente a ritirarsi.

In questo frangente però, le comuni difficoltà finanziarie dei contendenti e il minaccioso incalzare dei turchi, giunti vittoriosi fino in Ungheria e ormai prossimi ad attaccare i possedimenti asburgici nel centro Europa, spingono Carlo V a firmare un accordo che per i perdenti Francesi è sicuramente vantaggioso.

Il 5 agosto 1529, viene stabilito che la Francia, pur rinunciando alle pretese sull’Italia, può rientrare in possesso della Borgogna e la Spagna ribadisce definitivamente il suo dominio sull’Italia, delle cui sorti Carlo V diviene unico e incontrastato arbitro.

Carlo V d'Asburgo ►

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Battaglie della Lega di Cognac nel territorio Pavese.

ESCI