CAVAGNERA
La frazione di Cavagnera costituì comune autonomo fino al 1872, quando con un regio decreto venne annessa al comune di Vidigulfo.
Negli ultimi decenni ha subito numerose trasformazioni, che rispecchiano quelle di ogni altro paese, come l'edificazione di condomini e villette e la perdita dei centri di agricoltura e di comunità come le cascine, nonché il sentimento per esse.
Una volta, infatti, aveva una propria osteria e un bar, e persino una scuola elementare.
In
epoche ancora più remote, trovandosi nel pieno del territorio tra Pavia e
Milano, Cavagnera fu luogo di passaggio e di possedimenti.
Ad esempio, nel 1159 Federico Barbarossa, sfrutto questa posizione strategica
per tendere un'imboscata ai milanesi. Riunì alcuni suoi uomini, altri
lodigiani e altri ancora pavesi, per un totale di circa 300 soldati.
I pavesi, riuniti a Landriano, furono inviati alle mura di Milano passando per Cavagnera, per invitare i nemici allo scoperto. Quando i milanesi uscirono, dispersero i pavesi, ma al ritorno furono sorpresi dal Barbarossa e sconfitti.
Oltre alla famiglia dei Landriani (assai ricorrente nella storia di Vidigulfo
e dei territori vicini) vi sono altre famiglie che hanno avuto possedimenti, o
comunque influenza, nel territorio di Cavagnera.
Sulla
mensola del camino di Villa Cardazzi a Cavagnera è scolpito uno stemma così
raffigurabile:
Stemma inquartato raffigurante
alternativamente nel 1° e nel 4°
tre mezzelune e nel 2° e 3° un aquila.
Questo stemma è molto simile a quello della famiglia Lonato (o Lonate) di
Pavia.
Stemma troncato: in capo di oro l'aquila
di nero, verso la punta tre mezzelune
bianche su sfondo rosso.