LE ORIGINI 

Da  "La Provincia di Pavia - Comune per comune " 

A Marcignago vengono attribuite origini romane; è più probabile che il villaggio si fosse formato intorno al secolo X e che si fosse evoluto tanto da diventare una comunità agricola appetita in uguale misura da milanesi e pavesi.

Ubicato pochi chilometri a nord di Pavia, Marcignago fu incluso nella “campagna soprana”, il settore settentrionale del contado pavese, e fu sede di podesteria, segno dunque di qualche importanza.

Nel 1132 vi avvenne un cruento scontro tra le milizie milanesi e quelle pavesi, che si contendevano il dominio della regione. Alle drammatiche conseguenze di quel combattimento, che vide i pavesi soccombere, si vuole siano dovuti i nomi delle località Battuta (comune autonomo) e Brusada (agglomerato rurale).

Il feudo, nel secolo XIV possedimento di un casato pavese citato come de Regibus (da cui discende certamente l’attuale cognome Re), allorché Gian Galeazzo Visconti avviò la costruzione della Certosa_di_Pavia, fu donato a quest’ultima, della quale divenne una delle grange (dipendenze) più vaste e redditizie.

Con l’estinzione della casata sforzesca, l’imperatore Carlo V rassegnò il feudo a tale Marco Undegari, di Lecco; da questi passò ai pavesi Pallavicino, casato che si estinse nel 1717.

Pochi anni dopo, nel 1730, il feudo fu dato ad uno spagnolo, conte Nuno de Puebla, indi pervenne ad un altro Visconti, Antonio, al quale rimase fino all’abolizione dell’istituto feudale.

Nello stesso secolo XVIII al comune di Marcignago furono aggregati i soppressi comunelli di Brusada (come Marcignago già proprietà della Certosa di Pavia), Cassina di Mezzo, Calignago (noto fin dal secolo XII come Calignagum), Molino Vecchio (già facente parte del feudo di Trivolzio) e Divisa, il più antico tra gli abitati annessi, noto in antico come Taberna Divisionis e già feudo autonomo di pertinenza degli Sfondrati prima e poi dei Serbelloni.

 

 

 I PERSONAGGI 

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 L'ARCHITETTURA 

Da  "La Provincia di Pavia - Comune per comune "

La chiesa parrocchiale di Sant’Agata Vergine e Martire è il frutto della ricostruzione, effettuata nel 1742, di un precedente tempio; fu ulteriormente rimaneggiata nel 1830.

Pregevole è Palazzo Re, con annesso parco; l’attuale edificio che ospita l’asilo infantile presenta tracce di costruzioni più antiche.

Interessanti i complessi rurali del territorio (cascine Calignago, Brusada, ecc.); in particolare le località Divisa e Molino Vecchio.