Pavia e dintorni – Da: Lombardia Beni Culturali

 

 

COMUNE DI TORRE DE’ TORTI

 

sec. XIV - 1757

In origine questo comune si chiamava solo Torre, l’antico insediamento risale, probabilmente ai primi secoli dopo Cristo (Bergamo 1995) Nel Medioevo Torre de’ Torti è sotto la giurisdizione di Pavia, e diventerà poi, XIV secolo dominio dei nobili Salimbeni che daranno il nome alla località. Alla metè del ’400 i Visconti lo daranno in feudo agli Eustachi, nel ’600 passerà agli Olevano che lo terranno fino al XVIII secolo. Torre de Torti è incluso nell’elenco delle terre dello stato di Milano, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). Nello strumento di vendita fatta dal magistrato straordinario al dottor Alessandro Olevano del feudo di Torre de Torti, (a volte detto Salimbeni Lomellina o Siccomario del Principato di Pavia), si legge che il prezzo concordato è quello di L 1120, rogato dal notaio camerale Montano il 27 agosto 1647 (ASTo, Inventario Lumellina, 48). Nel 1650 Gerolamo Olevano presta giuramento di fedeltà al re di Spagna, come duca di Milano, per i feudi della Squadra di Sommo, cioè: Cava, Taverna, Torre de Torti, Franco, San Fedele, Spichia, Sabione, Casa Bianca, dei quali fece l’acquisto da Giuseppe e fratelli, Eustachi col regio assenso (ASTo, Inventario Lumellina, 48). Dal 1723 al 1728 le quattro terre di Campo Maggiore, Torre de Torti, Travedo e San Fedele erano pretese sia da sua maestà, perchè incluse nella Lomellina, che dallo stato di Milano, perchè dipendenti dal pavese (ASTo, Inventario Lumellina, 48). Torre de’ Torti era, insieme a Travedo, San Fedele e Campomaggiore, uno dei motivi di controversia tra lo stato Sabaudo e l’impero. Solo grazie all’intervento di due potenze straniere (i delegati di Inghilterra e Olanda) il duca piemontese ottenne ciò che era per lui stato chiaramente definito nel trattato di Torino del 1703, e cioè che oltre alla Lomellina sarebbero state cedute anche le “terris infra Padum et Tanarum sitis”. Sarà, però, grazie alla sentenza del 27 giugno 1712 che i territori di Torre de’ Torti, Travedo, San Fedele, Campomaggiore saranno annessi allo stato sabaudo (ASMi, Confini Torino). L’imperatore tenne, comunque il Siccomario. Ma la controversia continuò avvalendosi del fatto che già anticamente (e ciò è dimostrabile ne “Il libro delle tasse de’ cavalli” del 1533 o nel “Mensuale forensium” del 1537 o nel “Mensuale contro le Comunità” del 1540 e del 1541) il paese pagava le tasse come facente parte della provincia del Siccomario e tale provincia, annessa a Pavia, era compresa nell’impero che, perciò, pretendeva i suoi territori. Dal 1723 al 1728 le quattro terre di Campo Maggiore, Torre de Torti, Travedo e San Fedele erano pretese sia da sua maestà, perchè incluse nella Lomellina, che dallo stato di Milano, perchè dipendenti dal pavese (ASTo, Inventario, n°48). Sarà richiesto un parere del Congresso, nel 1734 (1° dicembre) perchè si risolva tale controversia che ancora perdura (ASTo, Inventario, 48) Solo con la Pace di Vienna, 18 novembre del 1738, le quattro terre sopra citate, (con il Vigevanasco) saranno definitivamente aggregate al Piemonte.

 

1757 - 1797

Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda del 3 settembre 1749, citato con Spessa fa parte della provincia Lomellina (stabilimento delle provincie 1749). Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che il comune è incluso nel secondo cantone della Lomellina (manifesto senatorio 1750). In seguito al nuovo censimento delle province del 15 settembre 1775 Torre de’ Torti è confermato, ancora, alla Lumellina (editto 15 settembre 1775).

 

1798 - 1815

Con il decreto del 4 novembre 1800, che istituì il dipartimento dell’Agogna coprendente tutte le terre fra Ticino e Sesia, il Siccomario si trova per la prima volta unito con la Lomellina, ma questa unione dura solo pochi anni, perchè l’8 giugno 1805 viene aggregato al dipartimento dell’Olona (Mastropietro 1985). Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è diviso in 17 distretti, o circondari comunali, Garlasco è capoluogo del sesto distretto e Tor de Torti ne fa parte (legge 11 brumale anno IX). Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e relativi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisione dei dipartimenti e dei distretti, Tor de Torti è incluso nel secondo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna (legge 25 Fiorile anno IX). Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 Torre de’ Torti ricade, rimane, però, sotto il dominio napoleonico, nel dipartimento dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone secondo di Garlasco, con Carbonara, Limido e Sabbione, come comune di terza classe con popolazione di 1307 abitanti (compartimentazione 1806).

 

1816 - 1859

Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Torre de’ Torti è incluso nel mandamento di Carbonara, nella provincia di Vigevano (regio editto 1814, ASCVo). Nella compartimentazione del 27 ottobre 1815 Torre de’ Torti fa parte del mandamento di Cava, nella provincia di Vigevano (regio editto 1815, ASCVo). Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “portante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ regi stati di terra-ferma”, Torre de’ Torti viene inserito nel mandamento di Cava, nella provincia di Lomellina (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). Torre de Torti appartiene alla diocesi di Vigevano, divisione di Novara. Dipendente dal Magistrato di Appello di Casale, i suoi uffici di Intendenza, di Tribunale di Prima Cognizione, di Insinuazione e Ipoteca sono quelli di Mortara, l’uffico di Posta è a Cava. (Casalis) Nella compartimentazione territoriale del 1859, 23 ottobre Torre de’ Torti, appartenente al circondario di Pavia, mandamento quinto di Cava, ha una popolazione di 363 abitanti (decreto 1859).

 

1859 - 1971

In seguito all’unione temporanea delle province lombarde al regno di Sardegna, in base al compartimento territoriale stabilito con la legge 23 ottobre 1859, il comune di Torre de’ Torti con 363 abitanti, retto da un consiglio di quindici membri e da una giunta di due membri, fu incluso nel mandamento V di Cava, circondario I di Pavia, provincia di Pavia. Alla costituzione nel 1861 del Regno d’Italia, il comune aveva una popolazione residente di 385 abitanti (Censimento 1861). In base alla legge sull’ordinamento comunale del 1865 il comune veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Nel 1867 il comune risultava incluso nel mandamento di Cava Manara, circondario di Pavia e provincia di Pavia (Circoscrizione amministrativa 1867). Popolazione residente nel comune: abitanti 435 (Censimento 1871).

Nel 1872 il comune di Torre de’ Torti venne aggregato al comune di Cava Manara.