Entriamo nella Basilica  e notiamo che le ultime due colonne verso l’altare sono affrescate.

Anticamente tutte le colonne lo erano, poi a causa dell'l’umidità e per le ripetute pennellate di calce viva durante le epidemie di peste, gran parte degli affreschi sono andati perduti.

 

 

 

Questo affresco, che vediamo sulla colonna di sinistra,  fu eseguito da Leonardo Vidolenghi da Marzano, nel 1463, per conto di una famiglia che probabilmente apparteneva alla corporazione dei formaggiai.

 

 

 

 

Notiamo infatti, al centro, la Madonna affiancata alla sua destra da San Lucio, protettore dei casari, che tiene in braccio una forma di formaggio dalla quale, con il coltello, ne ha tagliato uno spicchio.

 

 

 

 

Alla destra della Madonna vediamo la figura di Santa Lucia che mostra lo spillone con infilzati due occhi, simbolo del suo martirio.

Lucia, vissuta a Siracusa, sarebbe morta, martire, sotto la persecuzione di Diocleziano. Gli atti del suo martirio raccontano di torture atroci sino al punto di toglierle gli occhi.

Santa Lucia è la patrona dei ciechi e degli oculisti.

 

 

 

 

In basso a destra una figura di ragazzina inginocchiata, probabilmente la piccola figlia del committente che voleva significare che il papà aveva pagato l'esecuzione dell’affresco e che, senz’altro, si chiamava Lucia.

 

 

L’affresco, recentemente restaurato, non sembra di mano particolarmente esperta, la Madonna e il Bambino mancano di quella grazia pittorica che si acquisisce con l'esperienza.

Il Vidolenghi affrescò la colonna all'età di 17 anni.

 

 

 

 

Oltretutto... al Bambino, sono stati malamente cancellati i genitali.

Come si può notare nella zona pubica è stata raschiata un’ampia area quasi che il Bambino Gesù, nudo, fosse una raffigurazione equivoca o impudica.

E’ ignoto il nome di chi diede l’incarico di eseguire tale scempio, forse un antico parroco....

A chiunque sia stato, oggi possiamo solo dare atto di una notevole ottusità….

 

 

 

 

 

Sulla VI colonna di destra vediamo un altro affresco fatto su commissione di personaggi pavesi.

 

 

 

E’ una Crocifissione con a lato una Madonna addolorata e all’altro lato San Giovanni, unico degli Apostoli che seguì il Maestro sino alla sua fine.

L’affresco è ritenuto di mano del pittore bresciano Vincenzo Foppa, attivo a Pavia verso la metà del XV secolo, o quantomeno fatto da qualche suo allievo e poi finito e corretto personalmente dal Foppa.

Non bisogna dimenticare che siamo nel 1400 e tutta l’arte, e quindi anche il corpo umano risultava un po’ statico e legnoso.

In basso vediamo inginocchiati i due committenti dei quali non si conosce il nome.

Probabilmente sono marito e moglie e, a giudicare dalle vesti, specie quelle dell’uomo, appartenevano ad un ceto sociale dell’alta borghesia.

l motivo era sempre di ringraziamento per essere scampati ad un’epidemia o per impetrare la grazia di un figlio o chissà cos’altro.

Era insomma d’uso che una famiglia adottasse una colonna e poi pagasse gli artisti per decorarla.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Anche questo affresco è stato recentemente restaurato.

(immagine a lato)