Pavia, nel periodo in cui fu capitale d’Italia, dovette ben guardarsi dai molti nemici che tentarono di impadronirsi della città e di conseguenza del potere sull’intero regno.

Verso la fine del secolo IX, morto Ottone II, si accesero furibonde lotte per la sua successione.

La madre dello scomparso sovrano, l’Imperatrice Adelaide, nel 985, fu costretta a difendersi

da un attacco nemico in una poderosa battaglia sulla riva sinistra del Ticino,

a pochi kilometri a monte dalla città.

La battaglia fu combattuta sugli isolotti del fiume, sulle spiagge sabbiose,

nei boschi e canneti lungo le rive e fu violentissima. I caduti da entrambe le parti

furono tantissimi ma alla fine della giornata l’esercito di Adelaide risultò vincitore.

Nel timore che durante la notte l’esercito nemico o qualche suo ferito potesse

riprendere le ostilità, l’Imperatrice ordinò che pattuglie armate vigilassero

i dintorni dell’accampamento, per uccidere ogni persona incontrata.

Durante il sopralluogo fu notata una luce nell’oscurità e, avvicinatisi, i soldati

scoprirono trattarsi di una povera donna, in cerca del corpo del giovane

figliolo pavese morto nella battaglia.

Non eseguirono l’ordine di uccidere la poveretta e la portarono davanti alla Imperatrice

che, ascoltato quanto accaduto e impietosita dal gesto della madre, ricordando

il suo figliolo morto, piangendo la liberò.

Per ricordare la battaglia Adelaide fece erigere una torre su un isolotto del Ticino, teatro della battaglia, e da quel giorno la località fu chiamata Torre d’Isola.

 

LE ORIGINI  DI  TORRE D'ISOLA                                                                                              ispirato da villabottaadorno.it

STORIE E LEGGENDE in Pavia e dintorni

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