STORIE E LEGGENDE in Pavia e dintorni

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Napoleone e l’oleandro Certosino                                         di Gianni Cattagni

Il 25 Maggio del 1796 Napoleone Bonaparte, giovane comandante dell’esercito francese di stanza in Italia, reduce dalla vittoria di Lodi contro gli Austriaci, arrivò a Pavia, per sedare una rivolta dei pavesi antifrancesi inneggianti all’imperatore d’Austria.

I ribelli furono prontamente fermati e alla fine quasi tutti annientati.

Il giorno successivo, 26 Maggio, Napoleone fu ricevuto dalle autorità religiose e civili che implorarono pietà e il Vescovo Giovanni Bertieri per dare un significato pastorale all’incontro gli suggerì di far visita alla Certosa per portare in Francia uno stupendo ricordo di Pavia.

 

                            

Così il Bonaparte con una compagnia di 180 soldati si recò a far visita allo stupendo monumento, ricevuto sul portale d’ingresso dal Priore e da tutti i Monaci.

 

 

 

 

Entrando nel piazzale si trovò di fronte una splendida pianta di oleandro in piena fioritura che ingentilivano le parole del Padre Priore:

 

”Questi fiori sono per significarvi il nostro benvenuto, a lei e ai suoi soldati, e sarà per noi un onore prepararne un bel mazzo per abbellire la sua dimora”.

 

 

 

E Napoleone:

“No, reverendo Priore, la ringrazio per il mio mazzo ma desidero che tutti i miei uomini possano gioire nel possedere uno di tali fiori, anzi per essere ancor più prodigo nei loro confronti, prego i suoi monaci di preparare un infuso che bevuto ricorderà questa solenne visita.”

I Frati si diedero immediatamente da fare, colsero i fiori, li misero in un pentolone pieno d’acqua e dopo una buona bollitura si prepararono a servire la bevanda agli ospiti francesi.

Al termine della visita Napoleone assistette alle abbondanti bevute dei suoi uomini e al termine, dopo un caloroso abbraccio con il Priore, partì in direzione Liguria, per raggiungere la sua sede.

Il Priore al passaggio di ogni uomo alzando lo sguardo al cielo lo benediva…sussurrando:

“Perdonami Signore, non avrei potuto oppormi al volere di Napoleone…”

Napoleone in quella tragica missione Certosina perse 177 suoi soldati, ma in compenso capì che l’oleandro è velenoso..