STORIE E LEGGENDE in Pavia e dintorni

ESCI

24 FEBBRAIO 1525 - LA BATTAGLIA DI PAVIA                     di Juan d'Avalòs

La strategia militare delle forze Imperiali di Carlo V

Ho trovato per caso in un banchetto di libri usati di un mercatino dei Dintorni un testo in lingua latina, con sulla prima riga: “Secretum Testimonii, Aprilis 1525, Monachus Joseph” e quindi un testo scritto manualmente che ho cercato di tradurre completandolo con immagini e commenti vari.

 

Era la notte del 15 Febbraio e nel Castello di Lardirago si tenne una riunione segreta dove Monachus Joseph (Fra Giuseppe) prendeva appunti e alla quale erano presenti:

 

CARLOS LANNOY,

    comandante in capo

    delle armate imperiali

    dal 1523.

 

 


FERNANDO FRANCESCO     D’AVALOS

luogotenente dell'imperatore     

Carlo V.    


 

 

CARLO III DI BORBONE, che per contrasti con il

    sovrano Francese lo portarono, nel 1523, a passare

    nelle file di Carlo V che lo nominò Generalissimo

    e Luogotenente Generale dell'Impero in Italia.

 

 

 

 

 

 

LUDOVICO GIOVANNI DE’     MEDICI

ingaggiato dagli imperiali nell'agosto 1523 e che alla morte di     

 Papa Leone X, per manifestare il lutto, fece annerire le     insegne vaticane, che fino ad allora     

erano a righe bianche e viola, diventando così     

famoso come Giovanni delle Bande Nere.     

 

 

 

 

L’argomento principale della riunione fu di progettare una strategia per affrontare in modo definitivo i Francesi che continuavano a cannoneggiare la città, creando distruzione, feriti e morti soprattutto vicino alle mura cittadine.

 

Il Frate ricorda con dolore la distruzione delle Chiese con Monastero di Sant’Apollinare (A) e di San Carlo e Giustina (B) ed il dolore dei suoi fratelli Monaci.

 

 

Durante la discussione circa la strategia militare, Carlos Lannoy propose una azione strategica particolare sotto la guida di Alfonso d’Avalos per creare le condizioni affinché i Francesi pensassero che buona parte delle forze Imperiali si ritirassero lasciando l’area pavese per muoversi verso est, per raggiungere e oltrepassare il fiume Olona costeggiando inizialmente le mura orientali del Parco, in direzione di Lardirago.

 

 

In pratica far muovere in ore notturne un primo ridotto gruppo di soldati per significare il ritiro tranquillizzando i Francesi  ma subito dopo far muovere il grosso dell’esercito Imperiale che arrivato all’ingresso di Due Porte, e sfondate le porte stesse possono invadere il Parco occupato dai Francesi.

 

 

Per rendere più credibile ai Francesi la riduzione di parte delle forze Imperiali, Giovanni delle bande nere suggerì di contattare di nascosto alcuni contadini pavesi chiedendo loro di avvicinarsi bonariamente alle truppe Francesi e far presente che avevano notato i preparativi per il ritiro di parte degli Imperiali.

Il comandante Carlos Lannoy chiese a Fra Giuseppe la disponibilità di attivarsi per tale incarico al momento indicato contattando gli agricoltori nelle vicinanze del suo monastero di San Paolo, istruendoli opportunamente

La riunione si concluse con la condivisione della strategia tracciata da parte dei quattro partecipanti e il loro desiderio di poter mettere al corrente della stessa, con un messaggero, l’Imperatore Carlo V approfittando dell’occasione per fargli gli auguri per i 25 anni che avrebbe compiuto di li a poco, il 25 Febbraio.

 

 

Sapendo che l’Imperatore era in Austria per solennizzare come Arciduca d'Austria un anniversario della Casa d'Asburgo, affidarono la missione a  Georg von Frundsberg (immagine a lato), legato alla dinastia imperiale austriaca degli Asburgo e profondo conoscitore del territorio fra Pavia e l’Austria.

 

 

 

Passarono quattro giorni e Georg von Frundsberg rientrò al campo portando una notizia eccezionale:

”Il venticinquenne Imperatore Carlo V d’Asburgo sarà vicino ai suoi uomini nella giornata in cui verrà avviata la strategia militare studiata prevedendo il suo arrivo nel Castello di Lardirago, in forma strettamente anonima, insieme a quattro suoi fidati accompagnatori nel giro di 2, 3 giorni”.

 

 

L’imperatore arrivò al Castello di Lardirago (immagine a lato) nella mattinata del 22 Febbraio.

Fu accolto dai suoi comandanti silenziosamente e in accordo con lo stesso Carlo V senza dare eccessivi segnali di benvenuto.

L'imperatore chiese alcuni dettagli circa la strategia militare programmata ed espresse il suo pieno accordo. 

 

 

A questo punto il comandante Carlos di Lannoy decise di iniziare lo strategico attacco ai Francesi nella notte fra il 23 e il 24.

E così avvenne: gli Imperiali dopo aver demolito l’accesso di Due Porte,entrarono nel parco e iniziarono a mostrare la loro superiorità militare sino al punto che nella tarda mattinata anche Re Francesco I° venne catturato, portato per un veloce ristoro nella Cascina Repentita e successivamente nel monastero di San Paolo.

 

Carlo V, venuto a conoscenza della vittoria Imperiale, chiese di incontrare in forma strettamente privata Re Francesco I° e venne accompagnato al monastero di San Paolo. (immagine a lato)

L’incontro fu inizialmente sereno sino al momento in cui Carlo V accennò a particolari condizioni che la Francia avrebbe dovuto accettare e che furono talmente umilianti che Francesco I° oppose un netto rifiuto preferendo di essere considerato un normale  prigioniero.

 

I due sovrani si salutarono e Carlo.V dette disposizioni per il trasferimento del Re Francese con destinazione finale in Spagna.

Il giorno successivo, 25 Febbraio, l’Imperatore volle  incontrare i comandanti artefici della vittoria contro i Francesi.

L’incontro vide inizialmente i festeggiamenti per il compleanno del giovane Imperatore e questi per solennizzare la vittoria contro i Francesi a ciascun comandante donò importanti onorificenze e proprietà terriere.

Carlo V lasciò quindi l’area Pavese imponendo come ordine Imperiale che non fosse stata resa pubblica la sua presenza.

In effetti della sua venuta nell'area pavese durante la Battaglia di Pavia non se ne trova e non è stata mai trovata alcuna traccia...

 

INIZIO