La battaglia di Montebello fu il primo evento di una certa rilevanza della seconda guerra di indipendenza italiana e la prima vittoria dei franco-piemontesi sugli austriaci.

 

Il 20 maggio 1859, nelle campagne di Montebello, pochi chilometri a est di Voghera, gli eserciti Austriaco e Franco-Piemontese erano schierati per la battaglia, che si svolse a colpi di fucili e palle di cannoni; l'armata austriaca, agli ordini del maresciallo Gyulay avanzò verso Casteggio, quasi un mese dopo l'ultimatum di Vienna al Regno di Sardegna e l’aggressione dell’Austria al Piemonte, che portò all’intervento francese.

 

 

Un bambino di 12 anni, arruolato dai soldati francesi e italiani per segnalare i movimenti dei nemici, che si era arrampicato su una pianta tra Campoferro e Montebello, venne colpito in pieno petto da una palla di fucile sparata da un cecchino austriaco, diventando così il primo eroe della Lombardia libera: la piccola vedetta lombarda, la cui storia è stata raccontata nel libro Cuore, da Edmondo De Amicis; oggi quel ragazzo ha un nome.

Secondo due storici, Daniele Salerno e Fabrizio Bernini, il bambino orfano e contadino, fu Giovanni Minoli, nato il 23 luglio del 1847, il cui nome sarebbe stato ritrovato in un archivio a Milano.

La famiglia adottiva della piccola vedetta lombarda abitava a poche decine di metri dall’albero su cui era salito.

 

Il bambino, ferito nelle prime ore della battaglia e ricoverato in ospedale, morì nel dicembre del 1859, circondato da soldati francesi e italiani, all'ospedale di Voghera.

I medici lo curarono per sette mesi per problemi polmonari causati dal colpo di fucile.

Della piccola vedetta lombarda, però, non esiste una tomba. È probabile che le sue ossa siano finite in qualche ossario.


L'albero della Piccola Vedetta Lombarda è un pioppo ancora oggi presente a fianco della tangenziale Voghera-Casteggio, che da 150 anni la gente riconosce come l'albero di De Amicis.



 

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LA PICCOLA VEDETTA LOMBARDA o meglio... PAVESE.

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