È un martire romano, il cui corpo fu trasferito a Pavia e dove è venerato il 22 maggio.

La sua ‘Passio’ compilata da scrittori di Pavia è leggendaria, ed i personaggi narrati sono mostrati in modo grottesco e deformato.

Era vissuto e morto a Roma, nella prima metà del III secolo e al tempo dell’imperatore Decio (200-251) che nel 249 ordinò la settima persecuzione contro i cristiani; Aureliano si fece scoprire per le sue aspre critiche contro la religione pagana e la corruzione dei costumi.

Pur avendogli guarito la figlia, l’imperatore Decio lo minacciò di morte e a questo punto Aureliano infranse in polvere gli idoli pagani presenti nel palazzo imperiale.

Decio gli fece mozzare la lingua, e poi lo fece decapitare insieme al figlio Massimo.

Non si conosce il periodo in cui le reliquie furono trasportate a Pavia, forse in epoca Longobarda o Franca.

Le sue spoglie potrebbero essere state ospitate nel Monastero del Senatore, (foto a lato), dedicato inizialmente a Santa Maria e appunto a  Sant'Aureliano per la presenza delle sante reliquie.

Fondato nella prima metà dell'VIII secolo dal nobile Senatore (uomo di probabile origine latina - suo padre si chiamava Albino - ascritto tra i potenti longobardi e appartenente alla cerchia del Re).

In accordo con la moglie Teodolinda, trasformarono in cenobio la propria abitazione, dove già vivevano come monache la figlia Sinelinda, e Liceria, sorella di Senatore.

Autore: Antonio Borrelli

 

 

 

 

 

 

Sant' Aureliano Martire   venerato a Pavia 

22 Maggio

?  -  Roma, 250 ?

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