La cascina Belvedere, antica residenza del nobile Senatore Ducale Filippo Bottigella, aveva all'interno un locale per le Sacre Celebrazioni dei residenti.

 

 

Arrivando alla rotatoria per San Leonardo della strada provinciale 617 Bronese, prosecuzione della tangenziale est pavese, svoltando a destra, dopo poco, sulla sinistra si trova la via Belvedere che porta alla cascina omonima.

 

 

Il termine Belvedere si ha da un atto d'acquisto datato 6 febbraio 1053 dove i conti Giovan Matteo e Galeazzo Attendolo Bolognini vendono al senatore ducale Filippo Bottigella alcuni possedimenti in località di Belvedere nella campagna a sud-est della città.

Dal contratto di vendita si evince che si tratta di una residenza con giardino murato e azienda agricola, vigna, peschiera, cantina, depositi per il letame ed edifici minori annessi. Nel 1559 G. B. Bottigella denuncia di aver ereditato da Pier Francesco la terra di Belvedere e nel 1609 la proprietà passa a Matteo Bottigella.

 

 

Ben poco resta oggi dell'insediamento originario quattro e cinquecentesco.

Del sistema a corte chiusa segnalato dalle mappe rimangono due corpi di fabbrica uniti secondo una pianta ad L e che si aprono sull'area della corte con porticati ad arcate a tutto sesto.

 

 

La facciata conserva forse qualche traccia delle forme originarie nelle cornici conclusive e negli archivolti delle finestre del piano terra, ma è nel complesso irrimediabilmente rimaneggiata.

 

 

Il corpo rettilineo nord, da identificarsi con quello già esistente nel 1503, presenta distribuita su due piani una struttura adibita sin dall'origine a residenza e che oggi riesce quasi illeggibile poiché la pianta è svisata da tramezzature recenti e la cubatura interna dei locali è falsata anche per il rifacimento dei soffitti.

 

 

Il portico ad arcate profilate da cornici in cotto presenta colonne di granito con capitelli di foggia arcaica oltre a qualche zona di intonaco graffito a rombi.

 

Il corpo ovest sembra risalire a data successiva al 1503 poiché reca nei capitelli e nei graffiti che corrono lungo la cornice marcapiano lo stemma della famiglia Bottigella, una piccola botte con altri motivi decorativi come un albero cinto da un nastro su cui si legge "col tempo" (motto visconteo "Mit zeit" presente nella sala della Colombina nel Castello Visconteo di Pavia) (vedi foto sopra).

 

 

Affiancata sulla destra del portale di uscita fu realizzata una Chiesetta, dedicata a Santa Teresa, ad uso strettamente privato e aperta al personale di servizio alla proprietà.

 

 

L’interno di ridotte dimensioni aveva, ed è tuttora ben conservato, l’altare in marmo con al suo sottointerno la statua di Cristo Martire.

Sopra l'altare vi era un affresco datato 1604 raffigurante "S. Anna, la Vergine con Bambino in trono, in alto il Creatore, inginocchiati a destra S. Giacinto e a sinistra la Beata Sibillina", strappato in occasione della vendita della cascina e conservato in una casa milanese.

 

 

I beni della zona Belvedere rimasero ai Bottigella sino al 1681, quando passarono al Marchese Galeazzo Pallavicini e in tale data è documentata una visita pastorale alla Chiesetta di Belvedere, che risultava già di proprietà dei Pallavicini.

Nel 1750 fu redatta una mappa di aggiornamento della zona, a causa delle continue variazioni dell'alveo del Ticino e una successiva del 1869 quando Po e Ticino arrivarono quasi a ridosso della casa padronale.

Il 5 marzo 1871 Belvedere viene accorpato al comune di Valle Salimbene.

 

 

L'ORATORIO

DI CASCINA

BELVEDERE

 

Sulla sponda del Ticino poco prima della sua confluenza nel Po.

 

Pavia e dintorni - Alla riscoperta degli Oratori campestri