Sopra un piccolo piazzale che esisteva, dove adesso trovasi il presbitero della chiesa de' Santi Giacomo e Filippo, fino dal secolo XIV si vedeva eretta l' altra precedente chiesa con tal nome, la quale aveva la facciata volta ad occidente; molto ristretta non conteneva che due altari; e dall' abitazione ivi vicina degli Ajrati era chiamata de' Santi Giacomo e Filippo degli Ajrati.

Dapprima essendovi stata aggregata la chiesa di S. Colombano in Porta Palacense nel 1565 fu eretta Parrocchia , ma poscia le venne tolta tale qualità ed i diritti parrocchiali divisi fra le chiese di S. Romano e di S. Lorenzo.

Nel 1619 dal Vescovo Fabrizio Landriani fu concessa questa Chiesa ai Chierici Secolari della Congregazione di S. Maria Assunta, i quali nel 19 Agosto del 1626 posero la prima pietra della nuova e la rifabbricarono nell' attuale forma, dedicando l 'altar maggiore alla Beata Vergine e la tennero sino all'anno 1680 in cui vi subentrarono i Sacerdoti della Missione.

Soppressi questi nel 1800 la chiesa venne conservata, come sussidiaria della Parrocchia de' SS. Primo e Feliciano, e l ' unito fabbricato fu alienato e ridotto ad abitazione di cittadini.

Quadri esistenti in questa chiesa.

█  Nel primo altare alla destra la tavola con San Giuseppe, che tiene il Bambino in braccia, e San Fermo con un Angelo, è di Bernardino Ciceri

  Nel secondo, M. V. apparente a S. Filippo Neri, è di Pietro Micheli da Forlì

Nell' altare Maggiore la tavola coll' Assunzione di M. V. presenti gli Apostoli , è di Stefano Montalti, di cui è pur anche il laterale a conni Evangelj esprimente la SS. Annunziata

█  L'altro laterale in faccia coll'adorazione de' Magi è opera più moderna del suddetto Micheli e nel prossimo altare il S. Vincenzo de' Paoli predicante, è del prefato Micheli.

San Francesco di Sales e la S. Francesca Fremiot, quadri laterali, sono di Bernardino Uslenghi.

  La Madonna dipinta sul legno in campo aureo, a semicerchio ed a mezzi lìgura, che con ambo le mani tiene sospeso il manto per ricoprire con esso i Divoti che si volgano alla di lei protezione, vuolsi che sia lavoro del Borgognone. Tale tavola si trova a destra entrando nella chiesa, e precisamente di fronte all'organo: a giudizio de' Periti non ha prezzo.

  Nella sagrestia la tavola che rappresenta S. Giuseppe col bambino in braccia , che appare a San Fermo in carcere con un angelo, che indica a| Santo la via di liberarsi, è opera di Bernardino Ciceri pavese.

  L' altro dipinto ovale in cui vedesi M. V. e alcuni Santi in alto e sotto il Pontefice S.Innocenzo è di Giuseppe Crastnna

  La tavola con M. V. ed il bambino in gloria d' angeli e sotto S. Omobono col vescovo S. Brizio è opera di Jacopo Scalarti romano.


 

SAN FILIPPO APOSTOLO