A pochi chilometri da Pavia nel comune di Gambolo, in frazione Molino d'Isella, troviamo la tenuta della Portalupa.

Siamo all'interno del Parco del Ticino.

Il comune di Gambolo rientra nella zona sud occidentale della Lombardia, in pianura Padana, nell’area pavese 'Lomellina'.

La tenuta della Portalupa si estende su circa 10 ettari di terreno, in parte agricolo, e ci si arriva scendendo nella valle del Ticino, attraverso le cascine, i campi d'orzo e le risaie, fino a congiungersi alla strada 'del Molino', che porta proprio dinanzi alla tenuta stessa.

Villa Necchi alla Portalupa era, ed è, una residenza signorile, immersa all'interno dell'omonima tenuta.

 

L’AREA

Fin dal X secolo il territorio di Borgo San Siro, che al tempo comprendeva l’attuale Portalupa, appartenne al monastero di San Salvatore di Pavia. Nel 1250 è citato come Burgum S.Syri nell'elenco delle terre soggette al dominio pavese.

Nel secolo successivo è assoggettato alla signoria dei Beccaria, che si conclude nel 1475, con la morte senza eredi di Agostino Beccaria. Egli aveva destinato la signoria di Borgo San Siro all'Ospedale Maggiore San Matteo di Pavia, da poco fondato.

Dai mappali del 1847 custoditi presso l'archivio di Stato del Comune di Gambolò,relativi a documentazione del 1723, risulterebbe infatti che il territorio ove sorge la tenuta della Portalupa non rientrasse fino a quel tempo nel comune di Gambolò, bensì in quello adiacente di Borgo San Siro.

 

LA STORIA E IL PAESAGGIO

La struttura originaria della Villa risale alla fine del 1800.

Alla sinistra dell'ingresso principale della Villa, dinanzi alla tipica locanda con cucina 'da Carla', è visibile l'antico 'Molino d'Isella', con la ruota in pietra ancora in funzione. La sua costruzione risale al 1498 quale proprietà di Ludovico Maria Sforza detto 'il Moro', figlio di Francesco Sforza e Signore del fondo 'della Sforzesca'.

Nei pressi del 'Molino', dinanzi all'ingresso della Villa Necchi, c'è una fonte d'acqua che, presente anche al Santuario della Madonna della Bozzola a due km da Garlasco e con un sapore particolarmente ferroso e solforoso, alcuni affermano abbia 'effetti benefici'.

L’armonia del paesaggio è addolcita dalla presenza della roggia “La Castellana” che, attraverso un passaggio sotterraneo, giunge sino alla tenuta Portalupa, attraversandola e segnando una divisione naturale tra la zona agricola ed il parco prospiciente la Villa.

 

LA PROPRIETÁ NECCHI

La tenuta fu acquistata da Vittorio Necchi negli anni '30 dalla Fondazione San Matteo di Pavia e comprendeva, oltre alla Villa signorile, una grande zona agricola con cascine, boschi e radure, villette per il personale di servizio, chiesa e scuola per i bambini della frazione di Molino d'Isella.

All'architetto Giancarlo Palanti, nel 1938, furono affidati il restauro e l'ampliamento della Villa Necchi.

Giuseppe Palanti, pittore milanese padre di Giancarlo e professore all'accademia delle belle arti di Brera, realizza per Vittorio Necchi rappresentazioni su tela di scene di caccia e numerosi ritratti di Vittorio e della sua bella consorte nella cornice della Portalupa.

 

 

 

La tenuta della Portalupa negli anni '30 e '40 divenne un' importante riserva di caccia.

Erano presenti tutte le strutture necessarie per l'allevamento dei fagiani e delle anatre selvatiche funzionali al mantenimento della riserva.

Tra il '38 ed il '40 numerosi furono i personaggi importanti che soggiornarono nella Villa, invitati per le battute di caccia da Necchi: politici, militari, nobili, italiani ed europei.

I reali di casa Savoia erano 'di casa' a Villa Necchi.

 

Nel parco della Villa vi erano diverse serre per la coltivazione delle orchidee. Vittorio e Lina Necchi erano amatori di piante e giardini, particolarmente curati in tutte le loro residenze quali quella di Pavia città, Cogne e Nervi.

 

 

Nel 1975 Vittorio Necchi si spense e nella chiesetta della Portalupa, a novembre, si svolsero i suoi funerali.

Dopo la morte di Vittorio Necchi ed in particolare a partire dagli anni '80 il sostentamento della grande tenuta della Portalupa risultò di difficile gestione per gli eredi e proprietari.

La dimora signorile, il parco e le coltivazioni andarono gradualmente degradando.

 

L’ATTUALE PROPRIETÁ

Correva l'ultimo quadrimestre dell'anno 2006.

La parte esterna della Villa risultava fatiscente, ma ancor peggiori erano le condizioni degli ambienti interni della dimora.

Svuotata degli arredi e corredi che l'avevano resa residenza ambita da illustri personaggi tra gli anni '30 e gli anni '60, la Villa appariva depredata della sua 'anima nobile'.

Muri scrostati ed ammuffiti, porte divelte, pavimentazione asportata, scalinate senza scalini, macerie, ragnatele e sporcizia ovunque.

Ogni descrizionie, seppur meticolosa, risulterebbe comunque poco esaustiva di come, nel Settembre 2006, la Portalupa accolse Renato Grassini ed Alessandro Fontana, due imprenditori milanesi in visita ai ruderi della Villa.

Il fruscio dell’acqua di fiume, l’invadenza sfacciata e coinvolgente della natura, gli spazi a perdita d’occhio della tenuta (...e, forse, la viva presenza di silenziosi a attenti ..."abitanti") affascinarono i due visitatori che decisero di acquistare e restaurare Villa Necchi alla Portalupa.

Ci sono voluti quattro anni intensi di riprogettazione e lavori di restauro per riportare agli antichi splendori la tenuta della Portalupa. Non era facile intravedere tra la fitta vegetazione da 'selva oscura' la 'rinascita' della Villa.

Risultava davvero arduo il paragone con la 'gemella' Villa Necchi Campiglio di Via Mozart a Milano, anch'essa ex proprietà della famiglia Necchi ramo Campiglio, oggi appartenente alla fondazione privata FAI., mantenuta in perfette condizioni, interne ed esterne, quale casa-museo.

 

Unica vera opera recuperata dell'originaria Villa di Vittorio Necchi è il magnifico pannello a muro, in olio su tela, di 2,94 mt d'altezza e 4 mt di lunghezza, dipinto da Giuseppe Palanti su invito dell'amico Vittorio.

É raffigurata la Signora Lina Ferrari Necchi con i suoi due cani chow-chow di colore nero, in riva al laghetto nella zona agricola della Portalupa e Vittorio Necchi, in tenuta da caccia, che saluta la sua Signora dall'isoletta al di là del laghetto, mostrandole orgoglioso la lepre appena cacciata.

 

 

Al termine degli importanti interventi, Villa Necchi e tutto il complesso della tenuta della Portalupa hanno riacquistato quella vitalità architettonica che, unita alla classica finezza dei dettagli, ne fanno uno dei più splendidi esempi di moderna architettura del nostro territorio.
 

Ricco di significato è il saluto di benvenuto che gli ospiti ricevono dall’ ’Angelo Guardiano’, esposto in ingresso alla villa e opera dello scultore toscano Luigi Galligani.

 

 

L’INAUGURAZIONE

Molta emozione per il discorso di apertura di Renato Grassini, che con il Sindaco di Gambolò, Elena Nai, alle ore 17.00 del 12 settembre 2010 'taglia il nastro': Villa Necchi alla Portalupa riapre ufficialmente, dinanzi ad un importante e numeroso parterre di illustri Istituzioni ed imprenditori.

Dopo il 'taglio del nastro', si avvicenda l'intervento dell'assessore al Turismo ed alle attività termali della provincia di Pavia, Renata Crotti.

Simona Matera, in ultimo, legge il messaggio di auguri per l'inaugurazione di Villa Necchi del Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni.

 

 

Finalmente le porte della Villa si aprono agli Ospiti, che sfiorano le 500 presenze!

 

VILLA NECCHI ALLA PORTALUPA

MOLINO D'ISELLA DI GAMBOLO (PV)