CURA CARPIGNANO - (località Calignano) Tratto da: cagi46
Chiese di Pavia (sconsacrate, nei dintorni di Pavia)
Scrive Eliseo Isola, nell'agosto 2003 su Il Ticino: "Calignano, ebbe, pastoralmente, la fortuna di avere, in fondo al paesello medioevale, verso Roncaro, un fiorente convento di Padri Francescani, sino al 1632, anno in cui la peste, ricordata anche dal Manzoni nei Promessi Sposi, giunse sin qui, e c'è testimonianza la ritrovata sepoltura da parte di chi scrive, di un saio logoro di un religioso di San francesco e il cordone bianco, sepolto in una vasta tomba lungo la navata della chiesa."
Abbiamo ritrovato il luogo e l'immobile di cui sopra: uno stupendo restauro che conserva, esaltandole, tutte le caratteristiche storico-architettoniche originarie.
La signora Barbara Pasetti ci illustra, con dovizia di particolari, i dettagli più significativi che riconducono al passato utilizzo del fabbricato quale convento, precisando che lo stesso fu utilizzato in periodo non ben definibile anche dalle Suore Canossiane.
Al riguardo è presente una minuscola cappella utilizzata quale oratorio dalle Suore stesse. (Foto a lato)
Durante i lavori di ristrutturazione è stato asportato e ricoverato presso il Vaticano a Roma un affresco riproducente Santa Chiara, contemporaneamente sono state restaurate sulla facciata a mezzogiorno dell'ampia corte, una meridiana e uno stemma araldico, probabilmente legato ad una nobile famiglia che patrocinò l'esistenza del monastero stesso.
La meridiana è ad ore francesi con stilo ortogonale.
Lo stemma araldico è di tipo a scudo sannitico con partizione composta, partito semplice a sinistra e troncato in tre aree a destra.
Lo scudo è sormontato da un elmo cavalleresco ornato da un cimiero piumato rosso e da allungati lambrecchini verdi.
Le figure rappresentate: una spada sulla sinistra e una corona nobiliare, una testa bendata e una colomba in volo sulla destra, hanno avuto un preciso significato e un chiaro riferimento al cavaliere titolare dello stemma stesso.
(Occorre ricordare che l'antico Comune di Calignano, a metà Settecento risultava infeudato a Giuseppe Vistarino de’ Giorgi, Conte della vicina località di Vistarino.
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