Viale Cremona

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Chiese in Pavia fuori le mura

S. PIETRO IN VERZOLO                                                   Tratto da:  guida di Pavia F. Fagnani

Chiese di Pavia (aperte al Culto, fuori le vecchie mura)

La chiesa esisteva giā prima del sec. X ed era officiata dai benedettini, cui nel 1486 subentrarono i cistercensi, che vi rimasero sino alla soppressione avvenuta nel 1798.

L'ossatura dell'edificio č ancora di tipo romanico, e sembra risalire alla fine del sec. XI o agli inizi del XII.

Presentava originariamente tre navate con quella centrale a capriate lignee, e le laterali a crociera. Dopo le manomissioni del sec. XVIII, il gruppo absidale fu distrutto, mentre rimangono tuttora a vista parte del presbiterio e le murature esterne della navata centrale. Tutto il rimanente fu intonacato.

L'interno non presenta nulla di notevole, all'infuori di un quadro del Sassi (1713) rappresentante S Bernardo inginocchiato ai piedi della Vergine.

L'altare maggiore č del 1708, mentre il campanile e la sagrestia nuova risalgono rispettivamente al 1713 e al 1718.
Al fianco destro della chiesa si appoggia un chiostro quattrocentesco con tracce romaniche, mentre il chiostro grande fu quasi totalmente distrutto.

Sulla sua area č sorta nel secolo scorso la villa Franchi-Maggi, che conserva nel giardino numerosissimi cimeli provenienti sa chiese ed edifici privati di Pavia. Particolarmente notevoli sono gli avanzi del monumento di Ardengo Folperti e il portale della chiesa di S. Paolo.

 

 

 

S. Pietro Apostolo  (dal sito Diocesi di Pavia)

ISTITUZIONI STORICHE

Il monastero di San Pietro apostolo

Benché l'ospedale di San Pietro in Verzolo sia attestato dal 930, la prima attestazione documentaria del monastero benedettino risale alla prima metā dell'XI secolo. L'abbazia risulta sottoposta alla giurisdizione del vescovo di Pavia. Il monastero di San Pietro in Verzolo viene soppresso nel 1468 e l'edificio concesso ai monaci cistercensi.

Il monastero dei monaci cistercensi osservanti di San Pietro in Verzolo di Pavia viene istituito nel 1468; i monaci amministrano la cura d'anime sino alla soppressione.

Nel secolo XVIII il monastero risulta possedere terreni nelle localitā dei Corpi Santi di Pavia e in Cā de' Tedioli, campagna Sottana di Pavia, in Motta San Damiano, delegazione VI pavese. Il monastero di San Pietro in Verzolo viene soppresso nel 1798 dall'Agenzia dei beni nazionali in Pavia in forza della legge 19 fiorile anno VI (Corporazioni religiose soppresse, 1798, Agenzia di Pavia).

 

La parrocchia di San Pietro apostolo č citata nel 1250 nei documenti concernenti l'estimo pavese del secolo XIII; č menzionata nelle Rationes decimarum del 1322-1323; compare nei rogiti del cancelliere episcopale Albertolo Griffi degli anni 1370-1420); č ricordata negli atti della visita pastorale compiuta nel 1460 da Amicus de Fossulanis e successivamente nella visita apostolica di Angelo Peruzzi del 1576, quando la cura delle anime era affidata ai padri cisterciensi; in quello stesso anno si contavano tra i parrocchiani 100 anime da comunione. Nel 1792 il reddito netto del beneficio parrocchiale assommava a lire 185. Sempre nel 1792 il diritto di patronato sulla parrocchia spettava all'abate del monastero di San Pietro apostolo; mentre il titolare del beneficio parrocchiale risultava di nomina regia nel 1877.

Nel 1807 entro i confini della parrocchia di San Pietro apostolo esistevano la chiesa sussidiaria dei Santi Maurizio e Lazzaro e tre oratori. Nel corso del XX secolo, la parrocchia di San Pietro apostolo č sempre stata inclusa nel vicariato urbano. In base al decreto 25 ottobre 1989 del vescovo Giovanni Volta, con cui fu rivista la struttura territoriale della diocesi (decreto 25 ottobre 1989) (Vita diocesana 1989), č stata attribuita al vicariato I, zona pastorale est.

 

Link risorsa:http://www.lombardiabeniculturali.it/

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