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La probabile posizione

 

 

 


Chiese senza tracce in Pavia

SANTA MARIA NUOVA                                                            Tratto da: note di M. Chieppi

Chiese di Pavia (senza tracce, entro le vecchie mura)

Si ha notizia dal Bossi (MS. Chiese fol. 726) della sua esistenza sin dal 1167; era una Parrocchiale, mentre non si conosce il motivo della sua denominazione (suppongo però che Nuova sia per distinguerla dalle numerose Chiese dedicate alla Vergine che sorgevano in Pavia). Ad essa vennero aggregate (insieme alle loro rendite) le chiese di: San Donnino e dei Santi Vito e Modesto.

Chiusa nel 1790, fu adibita ad uso civile. Era di Patronato di Bianca di Savoia”.


 

Da: Chieppi Michele, Le chiese di Pavia entro il primo muro della città secondo Opicino De Canistris, Pavia: Iuculano, 2008, p. 27-28.

 

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ISTITUZIONI STORICHE ECCLESIASTICHE

La chiesa di Santa Maria Nova è attestata dall'anno 1167; tra le fonti edite di carattere generale, la parrocchia è citata nel 1250 nei documenti concernenti l'estimo pavese del secolo XIII; è menzionata tra le parrocchie di Porta Laudensis nelle Rationes decimarum del 1322-1323; risultava elencata nei rogiti del cancelliere episcopale Albertolo Griffi degli anni 1370-1420; è ricordata negli atti della visita pastorale compiuta nel 1460 da Amicus de Fossulanis e successivamente nella visita apostolica di Angelo Peruzzi del 1576; in quello stesso anno si contavano tra i parrocchiani 300 anime da comunione; è elencata nel catasto teresiano degli anni 1751-1757. Nel 1769 il clero risultava composto da nove sacerdoti e sette chierici.

In base al piano governativo di riduzione delle parrocchie nella città di Pavia, come definito dall'avviso 14 novembre 1788, la parrocchia di Santa Maria Nova fu soppressa e unita alla parrocchia di Santa Maria del Carmine.

Link risorsa:http://www.lombardiabeniculturali.it/

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La chiesa di S. Maria Nuova è elencata nell' "Anonimo Ticinese", Cap. II°  " Chiese coi loro Corpi Santi, entro il primo muro di Pavia" di Opicino de Canistris  (24° ref.)

Dal Commentario dell'Anonimo Ticinese tradotto da P. Terenzio (1864). 

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