Zona via Ressi - porta Palacense

 

 

 

 

 

 

La probabile posizione

 

 

 


Chiese senza tracce in Pavia

SAN CRISTOFORO                                                           Tratto da: Pavia di L. Marabelli - 1997

Chiese di Pavia (senza tracce, entro le vecchie mura)

La prima sede di S. Cristoforo era fuori porta Milano e dal 1120 fu occupata dalle Monache di S. Cristoforo che vi rimasero sino al 1367.

Il Monastero fu poi spianato dai Visconti per dare al Castello un giardino conveniente. I Visconti assegnarono alle Monache, quasi in pennuta, una casa sita in Porta Palacense  in Parrocchia di S. Nicolò del Verzaro e precisamente dove si diceva " ad curtem illorum de Ayratis".

Nel 1460 S. Cristoforo non è solo Monastero, ma Parrocchia governata da un Rettore. Nel 1497 gli edifici vengono restaurati con un intervento importante che prevede anche un loro ampliamento. Nel 1537 al cessare della peste, ascritta alla intercessione di S. Cristoforo la fama del Monastero crebbe notevolmente.

Alla fine del secolo XVll Chiesa e Monastero richiesero importanti restauri che iniziarono attorno al 1696.

Il Monastero fu chiuso, spogliato e soppresso verso la fine del 1799. Gli edifici vicini subirono uguale sorte: furono demoliti o adattati ad abitazioni civili.

Sia il Giardini che il Capsoni sono concordi nel posizionare il complesso: "sul terminare della strada di S. Cristoforo (ora vicolo Ressi), alla parte sinistra prima di volgere nella contrada di Porta Palacense".
 

 

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ISTITUZIONI STORICHE ECCLESIASTICHE

Monastero cistercense femminile di S. Cristoforo

Il monastero cistercense di San Cristoforo di Pavia viene fondato nel 1221, anno nel quale l'edificio e i possessi del soppresso monastero del Gesù (1) vengono concessi a una nuova comunità di monache cistercensi.

Nei secoli XIII-XIV le proprietà terriere del monastero risultano concentrate presso la località di Garlasco, acquisendo altri terreni nei dintorni di Pavia presso la Vernavola, in Oltrepò e in Lomellina.

Presso la chiesa di San Cristoforo era amministrata la cura d'anime da parte di un rettore secolare.

Nel 1379 il monastero viene abbattuto a causa dell'edificazione del castello visconteo e trasferito di sede; nel 1580 il monastero conta quarantadue monache e possidede beni a Gualdrasco. Nel secolo XVIII il monastero risulta possedere terreni nelle località di Liconasco, Cascina Calderari, Pavia, Borgarello, Gualdrasco e Bornasco.

Nel 1778 la rendita liquida del monastero ammonta a 15.136,14 lire; il monastero conta trentotto monache.

Il monastero di San Cristoforo viene soppresso nel 1799.

 

(1) - Il monastero cistercense del Gesù di Pavia, denominato anche monastero di San Cristoforo, viene fondato da Gualterio Tabernario nel 1187.

Tra il 1187 e il 1221 le proprietà terriere del monastero risultano concentrate presso la località di Garlasco. L'ultima attestazione documentaria del monastero risale al 1221, anno nel quale il monastero del Gesù viene unito al monastero di San Cristoforo.

Link risorsa:http://www.lombardiabeniculturali.it/

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La chiesa di S.Cristoforo è elencata nell' "Anonimo Ticinese", Cap. V°  " Chiese coi loro Corpi Santi, nei sobborghi di Pavia" di Opicino de Canistris  (5° ref.).

(In effetti il riferimento è relativo all'iniziale sede fuori Porta Milano)

Dal Commentario dell'Anonimo Ticinese tradotto da P. Terenzio (1864). 

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