Piazza del Carmine

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Chiese sconsacrate in Pavia

SS. TRINITA'                                                          Tratto da:  Pavia di L. Marabelli - 1997

Chiese di Pavia (sconsacrate, entro le vecchie mura)

La chiesa della Santissima Trinità fu edificata per volere di un certo Conte Bernardo e di sua moglie Roglenda, sotto il dominio di re Berengario II nel 966.

Infatti  è attestata fin dal X secolo ed è citata nel 1250 nei documenti concernenti l'estimo pavese del secolo XIII; è altresì menzionata tra le parrocchie di Porta Marencha nelle Rationes decimarum del 1322-1323 ed è ricordata negli atti della visita pastorale compiuta nel 1460 da Amicus de Fossulanis.

Nel 1576 si contavano tra i parrocchiani 200 anime da comunione.

Il clero risultava composto da cinque canonici e cinque cappellani mentre nel 1769 il clero risultava composto da dodici sacerdoti e otto chierici.

In base al piano governativo di riduzione delle parrocchie nella città di Pavia, come definito dall'avviso 14 novembre 1788, la parrocchia della Santa Trinità fu soppressa e unita alla parrocchia di Santa Maria del Carmine.

La chiesa della SS. Trinità nacque in stile paleocristiano, poi romanica; fu ricostruita nell'anno 1497 e nuovamente rifatta in altro stile verso il 1634.

Fu soppressa agli inizi dell'Ottocento e ridotta a magazzini ed abitazioni private. La facciata settecentesca esiste tuttora ed è ben visibile in piazza del Carmine.
 

 

 

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ISTITUZIONI STORICHE ECCLESIASTICHE

La chiesa della Santa Trinità è attesta fin dal X secolo; tra le fonti edite di carattere generale, la parrocchia è citata nel 1250 nei documenti concernenti l'estimo pavese del secolo XIII; è menzionata tra le parrocchie di Porta Marencha nelle Rationes decimarum del 1322-1323; compare nei rogiti del cancelliere episcopale Albertolo Griffi degli anni 1370-1420; è ricordata negli atti della visita pastorale compiuta nel 1460 da Amicus de Fossulanis e successivamente nella visita apostolica di Angelo Peruzzi del 1576, quando si contavano tra i parrocchiani 200 anime da comunione e il clero risultava composto da cinque canonici e cinque cappellani; è elencata nel catasto teresiano degli anni 1751-1757.

Nel 1769 il clero risultava composto da dodici sacerdoti e otto chierici. Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia della SantaTrinità possedeva fondi per 1125 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 530.

In base al piano governativo di riduzione delle parrocchie nella città di Pavia, come definito dall'avviso 14 novembre 1788, la parrocchia della Santa Trinità fu soppressa e unita alla parrocchia di Santa Maria del Carmine.

Link risorsa:http://www.lombardiabeniculturali.it/

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La chiesa di SS. Trinità è elencata nell' "Anonimo Ticinese", Cap. II°  " Chiese coi loro Corpi Santi, entro le prime mura di Pavia" di Opicino de Canistris  ( 16 ref.), con la nota: - nella quale giace il corpo di S. Policarpo V. e M. -"

Dal Commentario dell'Anonimo Ticinese tradotto da P. Terenzio (1864). 

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