Vicolo San Sebastiano - Via Cravos

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Chiese sconsacrate in Pavia

SAN SEBASTIANO                                                           Tratto da:  Pavia di L. Marabelli - 1997

Chiese di Pavia (sconsacrate, entro le vecchie mura)

Edificata come Basilica dedicata a s. Pietro Apostolo-carcerato ( detta anche S. Pietro in vincoli) da Re Partarito 671 / 689.

Probabilmente edificata sulle rovine di un tempio pagano, fu ampliata da Re Cuniperto nel 690-700 in un anno in cui in Pavia infuriava la peste.

II Vescovo Damiano ottenne da Roma la reliquia "un braccio di S.Sebastiano" che fu collocato sopra un altare di questa Chiesa e la peste cessò.

La chiesa prese il nome di S. Sebastiano.

Nel 1300 i Disciplini di S.Sebastiano decisero di aggiungervi un oratorio dedicato a S.Sebastiano, che divenne tutt'uno, unito alla Chiesa di S.Pietro in Vincoli.

Era di forma quadrangolare,con quattro cappelle oltre al presbiterio. E’ stata parrocchia sino al 1788, data in cui il fabbricato fu alienato e ridotto ad abitazioni civili e magazzini privati.

Nell'interno si notano tuttora vecchia vestigia, bassorilievi ed affreschi.
 

 

 

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ISTITUZIONI STORICHE ECCLESIASTICHE

Tra le fonti edite di carattere generale, è citata nel 1250 nei documenti concernenti l'estimo pavese del secolo XIII; è menzionata tra le parrocchie di Porta Pontis nelle Rationes decimarum del 1322-1323; compare nei rogiti del cancelliere episcopale Albertolo Griffi degli anni 1370-1420; è ricordata negli atti della visita pastorale compiuta nel 1460 da Amicus de Fossulanis e successivamente nella visita apostolica di Angelo Peruzzi del 1576; in quello stesso anno si contavano tra i parrocchiani 325 anime da comunione; è elencata nel catasto teresiano degli anni 1751-1757.

Nel 1769 il clero risultava composto da cinque sacerdoti e tre chierici. In base al piano governativo di riduzione delle parrocchie nella città di Pavia, come definito dall'avviso 14 novembre 1788, la parrocchia di San Pietro in Vincoli fu soppressa e unita alla parrocchia di San Michele maggiore.

Link risorsa:http://www.lombardiabeniculturali.it/

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La chiesa di S. Sebastiano è elencata nell' "Anonimo Ticinese", Cap. II°  " Chiese coi loro Corpi Santi, entro le prime mura di Pavia" di Opicino de Canistris  (68ref.),con la nota: -nella quale sono le reliquie di S. Sebastiano M. che allontanarono da Pavia la peste a' tempi di Cuniperto re de' Longobardi-"

Dal Commentario dell'Anonimo Ticinese tradotto da P. Terenzio (1864). 

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Data: 20 Gennaio 2016

Inviato da: Mario Veronesi

Con la gran pestilenza del 1450 fu formata una compagnia di Disciplini nella chiesa di S. Francesco, sotto il patrocinio di S. Sebastiano. Dopo circa quarant’anni essendosi uniti ai Plagipatidi, i Disciplinati ottennero dai Padri Minori Convertuali di S. Francesco un terreno vicino, per erigervi un oratorio ad uso proprio, e nel 1495 eressero l’oratorio o piccola chiesa dedicandola a S. Sebastiano.

Ristrutturata nel 1632 prese il nome di S. Sebastiano Maggiore, per distinguerlo dall’oratorio di S. Pietro nè Vincoli, chiamato anche S. Sebastiano Minore. Nel 1790, essendo stata soppressa la confraternita, la chiesa fu chiusa, e servì per qualche tempo come stalla per la cavalleria; poi fu venduta e ridotta ad abitazioni private.

Curiosità: Il pittore Carlo Sacchi, (1616-1706) che possiamo definire il protagonista più autorevole della scuola pittorica pavese del pieno Seicento, componente la Confraternita di questa chiesa, fece per questa molte pitture. Segnaliamo che in Duomo si trova un ciclo di 17 dipinti realizzati negli anni Sessanta e Settanta del Seicento, dedicati al patrono della città. Fra gli autori Carlo Sacchi con ben nove dipinti.