Via Pedotti, 16

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Chiese sconsacrate in Pavia

SANTA MARIA IN CORTE CREMONA                              Tratto da:  guida di Pavia F. Fagnani

Chiese di Pavia (sconsacrate, entro le vecchie mura)

La chiesa deve il suo nome al fatto che fu costruito accanto alla corte del vescovo di Cremona, nel periodo in cui i vescovadi e i monasteri italiani e d’oltralpe possedevano a Pavia, capitale del Regno Italico, una sede di rappresentanza stabile.

L’edificio attuale risale agli inizi del XIII secolo. Fu gravemente manomesso nel XV secolo e ridotto ad una sola nave nel XVII secolo, sopprimendo l’abside semicircolare e ribaltando l’orientamento della facciata.

Nel 1924 la chiesa fu restituita al culto, dopo aver subito inconsulti restauri.

Della primitiva struttura romanica si conservano, all’esterno, gli archetti pensili di coronamento della navata centrale, la base del campaniletto romanico ed i grossi piloni cilindrici con capitello cubico in cotto.

La navata destra è stata per metà ridotta a sacrestia e, per l’altra metà è stata scoperchiata e ridotta a cortiletto.

Il muro perimetrale della navata presenta tuttora le tracce delle finestrelle a monofora.

Non c’è traccia della navata sinistra.

All’interno, sopra l’ingresso attuale, la volta a vele presenta un affresco del XV secolo con l’incoronazione della Vergine.

Sotto l’intonaco della controfacciata, dovrebbero ancora trovarsi gli avanzi di un affresco quattrocentesco con santi nimbati con aureola d’oro su stucco in rilievo.
 

 

 

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ISTITUZIONI STORICHE ECCLESIASTICHE

La chiesa di Santa Maria in Corte Cremona è attestata fin dall'anno 1232; tra le fonti edite di carattere generale, la parrocchia è citata nel 1250 nei documenti concernenti l'estimo pavese del secolo XIII; è menzionata tra le parrocchie di Porta Damiani nelle Rationes decimarum del 1322-1323; risultava elencata nei rogiti del cancelliere episcopale Albertolo Griffi degli anni 1370-1420; è ricordata negli atti della visita pastorale compiuta nel 1460 da Amicus de Fossulanis e successivamente nella visita apostolica di Angelo Peruzzi del 1576; in quello stesso anno si contavano tra i parrocchiani 130 anime da comunione; è' elencata nel catasto teresiano degli anni 1751-1757.

Nel 1769 il clero risultava composto da dieci sacerdoti e un chierico). In base al piano governativo di riduzione delle parrocchie nella città di Pavia (avviso 14 novembre 1788) la parrocchia di Santa Maria in Corte Cremona fu soppressa e unita alla parrocchia di San Michele Maggiore.

Link risorsa:http://www.lombardiabeniculturali.it/

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La chiesa di S.Maria in corte Cremona è elencata nell' "Anonimo Ticinese", Cap. II° " Chiese coi loro Corpi Santi, entro le prime mura di Pavia" di Opicino de Canistris (75° ref.)"

Dal Commentario dell'Anonimo Ticinese tradotto da P. Terenzio (1864). 

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