Via Luigi Porta  -  Vicolo San Dalmazio

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Chiese con resti in Pavia

SAN DALMAZIO                                                                   Tratto da:  Pavia di L. Marabelli - 1997

Chiese di Pavia (con resti, entro le vecchie mura)

Da un documento datato 17 febbraio 1232 si può leggere di "previlegio di concessioni" accordate alla Chiesa di S. Dalmazio, mentre da un secondo documento dell'anno 1274 si afferma che in loco si stabilirono le Monache Agostiniane.

 

Fu probabilmente costruita verso la metà del Xll° secolo, si tratta quindi di una antichissima Chiesa, le cui pertinenze erano quasi unita a quelle del Monastero della Santa Mostiola sempre affacciata su via L. Porta.

Subì danni con il passare dei secoli, sin a che fu interamente ricostruita nel 1618 dalle Monache Agostiniane.

Dopo la confisca Austriaca del 1795 tutto l'insediamento passò nelle proprietà del Monte di Pietà.

In seguito la Chiesa e gli annessi locali furono adibiti ad oratorio.

Nel 1879 chiesa ed annessi divennero proprietà del Municipio di Pavia che usò la struttura inizialmente a ricreatorio, poi a Palestra Civica per una parte e la parte maggiore fu divisa fra caserma dei Pompieri e sede della Croce Verde Pavese.

 

 

-

ISTITUZIONI STORICHE ECCLESIASTICHE

La chiesa di San Dalmazio è attestata dall'anno 1232; tra le fonti edite di carattere generale, la parrocchia è citata nel 1250 nei documenti concernenti l'estimo pavese del secolo XIII; è elencata tra le parrocchie di Porta San Giovanni nelle Rationes decimarum del 1322-1323; compare nei rogiti del cancelliere episcopale Albertolo Griffi degli anni 1370-1420.

Non è più menzionata negli atti della visita pastorale compiuta nel 1460.

La prima attestazione documentaria del monastero agostiniano di San Dalmazio di Pavia risale al 1447. Il monastero di San Dalmazio viene soppresso il 5 dicembre 1783.

 

Link risorsa:http://www.lombardiabeniculturali.it/

.

La chiesa di S.Dalmazio è elencata nell' "Anonimo Ticinese", Cap.II°  "Chiese entro il primo muro co' loro Corpi Santi" di Opicino de Canistris  ( 59° ref.), con la nota: - Sant'uomo che per comando d'un Angelo in compagnia del quale passò un dì per la città, fe' distruggere due idoli onorati di nascosto - ".

Dal Commentario dell'Anonimo Ticinese tradotto da P. Terenzio (1864). 

LE VOSTRE PAGINE                        (Le Vostre testimonianze, fotografie, aneddoti, leggende, ecc. che ci avete inviato.)

Data:

Inviato da: