CASTELLO di PIEVE DEL CAIRO                                           Tratto da:  vedi sotto
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Nell'anno 800 Cairo, Pieve e quasi tutta la Lomellina passano, per ordine di Carlo Magno, sotto il dominio dei Conti Palatini di Lomello.

Nel 1154 Federico di Svevia, detto il Barbarossa, sceso in Italia per rivendicare i suoi diritti sulla penisola, attraversando la Lomellina per assediare Tortona, mette a ferro e fuoco la corte del Cairo e distruggendo il castello; proprio queste sono le prime notizie della fortezza.

Nel 1404 Facino Cane, condottiero al soldo dei Visconti, saccheggia gli abitati del Cairo e di Pieve del Cairo e ne abbatte nuovamente le fortificazioni. La rocca viene ricostruita e fin da questa epoca prendono il via rimaneggiamenti e trasformazioni.

Il borgo passa nel 1451 ai Beccaria, e, nel 1467, Federico III dà in feudo Cairo e Pieve del Cairo ai nobili Isimbardi di Milano (creati marchesi nel 1610). Tra i secoli XVII e XVIII il castello acquisisce il suo aspetto definitivo e il borgo subisce gravi distruzioni sia da parte di truppe che si accampano, sia per le inondazioni del Po (1755, 1790).

Il Castello è uno dei più ampi della provincia di Pavia e la sua pianta sembra voler realizzare una sorta di compromesso tra i progetti più antichi di castello con torre alta, unica, centrale, e quelli più tardi con torri angolari.

 

A seguito di radicali trasformazioni ed ampliamenti apportati dai Beccaria e dagli Isimbardi, delle primitive strutture della rocca rimangono soltanto la torre angolare di sud-ovest, una torre mozza a nord-ovest e la torre alta, non più centrale, ma posta ad est.

L'ala superstite del fortilizio originario, quella con mattoni a vista, si sviluppa nelle immediate vicinanze della grande torre; il restante tratto che la collega alla torre angolare di sud-ovest è stato interamente ricostruito nel secolo XVIII.

 

 

L'ingresso si apre in un corpo avanzato in forma di rivellino (che conserva, ben visibili, le tracce del ponte levatoio e della passerella pedonale), sovrastato da due altane sovrapposte, ciascuna delle quali a tre fornici. Questa caratteristica, unica nella tipologia dei castelli della Lomellina, probabilmente aggiunta nel corso dei restauri eseguiti nel secolo XVIII, è ripetuta nelle due torri angolari sul lato meridionale (quello principale).

 

 

Il lato settentrionale, con le sue due torri, è quello che ha maggiormente conservato i caratteri grevi e austeri del fortilizio medievale. Di grande eleganza la corte nobile, con alti archi a tutto sesto, di gusto vagamente barocco. Da rilevare al pianterreno un magnifico salone di stile neoclassico. Al centro del cortile vi è una bella fontana barocca che raffigura il dio Nettuno.

 

Fonti:

www.mondimedievali.net/Castelli

www.infolomellina.net/html/pievecairo.htm

 
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ISTITUZIONI STORICHE

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