Pavia e dintorni – Da: Lombardia Beni Culturali

 

Sannazzaro de' Burgondi – Stemma

 

COMUNE DI SANNAZZARO DE' BURGONDI

 

sec. XIV - 1707

Il toponimo si trova citato nel diploma del 982 di Ottone II che conferma al Monastero di San Salvatore alcuni beni fra i quali quelli di Garlascum e “Cella Sancti Nazarii” (Zucchi 1904).

Ancora nel 1014 l’imperatore Enrico riconfermava allo stesso monastero i privilegi e i beni fra i quali, appunto “cellam Sancti Nazarii” (Zucchi 1904).
Nel sec. XI San Nazzaro si trova infeudato ad un ramo dei conti Palatini di Lomello. Nel sec. XII, al toponimo, per distinguerlo da San Nazaro del Bosco vicino a Sairano, gli sarà aggiunto il predicato “dÈ Burgondi” (Bergamo 1995).

Nell’Elenco dei pagamenti di tasse di fodro e di giogatico, si trova “Secundum breue de Lomellina, Jn Sancto Nazario (…)”, (Bollea 1909).
Come “S. Nacarius Burgundiorum” in contea Lumellina è citato nell’elenco delle terre del contado di Pavia del 1250 (Soriga 1913).

Nel 1446 il feudo viene acquistato dalla famiglia Malaspina; la comunità era autonoma ed aveva indipendenza municipale, civile e criminale da Pavia.
Il 21 aprile 1352 i nobili di Santo Nazario decisero di riunire tutte le loro forze a mezzo di uno statuto, compilato e ordinato dal nobile Iorio dei Glaroli di San Nazaro giurisperito anziano della casa dei nobili per l’autorità che gli era stata concessa dai signori Ruffino de la Ripa, Assalito di Sannazzaro, Zanone della Pietra, Loeonardo di Unzano, Bertramo di Nazano, Antonio di Giacomo Marazio anziani rettori presidenti precettori generali di tutta la casa dei nobili di Sannazaro e dai signori: Filippo Marazio, Francesco Giacomo Bocazio, Napino e Gasparino Marazio Guardiano di Nazano, Giovannino e Ubertino capo dei Glaroli, sapienti e consiglieri della comunità.

Negli statuti si stabilisce che, se due o tre fra i detti anziani mancassero per un motivo gli altri possono comandare come se tutti fossero presenti; che tutti i nobili nella loro villa o castello siano tenuti ad obbedire ai loro anziani rappresentati dai loro sindaci e sapienti, sotto pena ogni volta di lire 10; che detti anziani si occupino delle cause finanziarie ed economiche, che la loro provvisione e ufficio duri un anno e che, due mesi prima del termine, debbano radunare il consiglio dei nobili per eleggere, insieme ai consiglieri, altri otto anziani o confermare i vecchi e a questo siano tenuti con vincolo di giuramento. Inoltre se uno degli anziani per sua audacia o colpa non vorrà attenersi e osservare quello che ha promesso dovrà pagare mille fiorini d’oro che andranno alla comunità e saranno puniti tutti coloro che lo vorranno aiutare.

Si stabilì inoltre che se in caso di necessità gli anziani non potessero trovarsi insieme per un affare da ordinare, quelli che possono, anche se sono tre o quattro, devono agire come se si fossero trovati tutti insieme.
Infine che nessuno può succedere in nessuna forma né dei diritti degli statuti e consuetudini né nei castelli e ville, cariche consigli e a tutte le giurisdizioni dei detti nobili se non appartiene alla casa o non è discendente da legittimo matrimonio di detta casa.

Gli anziani devono nominare un notaio pubblico per le scritture (pagato all’anno 90 fiorini) (Tessadri 1970).
Sannazzaro è feudo privilegiato e, ancora nel 1466, come si rileva da uno strumento di vendita che porta la data del 27 settembre, conserva i diritti giurisdizionali, cioè l’indipendenza municipale, civile e criminale da Pavia (Tessadri 1970).
In un documento nell’archivio di Stato di Milano si trova la notizia di un ricorso del Comune contro i marchesi Malaspina a causa di un divieto di portare armi, datato agosto 1584 (Tessadri 1970).
Nel XV secolo Giacomina Sannazzaro sposa Giovanni Antonio de’ Burgondi, le due casate si uniscono e da questo momento i due cognomi saranno usati indifferentemente.

Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella Squadra di Lumelina, “Sanctus Nazarius” (statuta stratarum).
Nel 1523 Ippolita Fieramonte acquista dai Fregoso il feudo di Sannazzaro. Solo più tardi il marchese Giulio Cesare Malaspina, figlio di Ottavio, venduto il feudo di Scaldasole si insedia nel luogo e da qui incomincerà la discendenza.

San Nazaro de’ Burgondi con Ferrera è incluso nell’elenco delle terre del stato di Milano, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644). 

 

1707 - 1797

Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente generale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomellina dal duca di Savoia Sannazaro de Burgondij conta 1120 anime, il feudatario è il marchese Giuseppe Malaspina, abitante in Pavia (ASTo, Paesi di nuovo acquisto).
Fra le terre considerate vocali per metà risulta anche San Nazar de’ Burgondi con Ferrera, si intendono per vocali quelle terre che si radunano in una congregazione per risolvere gli interessi della provincia Lomellina (Malagugini 1911).

ll comune, nella compartimentazione territoriale sabauda del 1723, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723).

Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 viene confermata l’appartenenza di Sannazzaro alla provincia Lomellina (stabilimento delle provincie 1749).
Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che il comune è incluso nel terzo cantone della Lomellina (manifesto senatorio 1750).

In seguito al nuovo censimento delle province del 15 settembre 1775 il comune è confermato, con il toponimo di San Nazaro de Burgondi, alla Lumellina (editto 15 settembre 1775).

 

1798 - 1814

Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è diviso in 17 distretti, o circondari comunali, Mortara è capoluogo del quinto distretto e San Nazzaro de’ Borgonti ne fa parte (legge 11 brumale anno IX).

Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e relativi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisione dei dipartimenti e dei distretti, San Nazzaro de’ Borgonti è incluso nel secondo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna (legge 25 Fiorile anno IX).

Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 Sannazzaro ricade sotto il dominio napoleonico, nel dipartimento dell’Agogna, distretto di Vigevano, a capo del terzo cantone, come comune di seconda classe con popolazione di 4124 abitanti (compartimentazione 1806).

 

1815 - 1859

Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 San Nazaro de’ Burgoni è capo di mandamento, nella provincia di Mortara (regio editto 1814, ASCVo).

Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “portante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ regi stati di terra-ferma”, Sannazaro de’ Burgondi è capo di mandamento, nella provincia di Lomellina (regio editto 1818, ASC Casei Gerola).

Tale decreto ridusse il numero dei Comuni da 125, quanti erano nel secolo XVIII, a 71 e abolì le province di Mortara e di Vigevano riecreando la Provincia di Lomellina, suddivisa, a sua volta, in 14 mandamenti.

Nella compartimentazione territoriale del 1859, 23 ottobre, Sannazzaro, appartenente al circondario primo di Pavia, mandamento settimo di Sannazzaro, ha una popolazione di 4262 abitanti (decreto 1859).

Con decreto Reale del 26 luglio 1863, in conformità a quanto aveva deliberato il consiglio comunale di Sannazzaro, si autorizza il comune medesimo ad assumere la denominazione di San Nazaro de’ Burgondi (Zucchi 1904).

 

1859 - 1971

In seguito all’unione temporanea delle province lombarde al regno di Sardegna, in base al compartimento territoriale stabilito con la legge 23 ottobre 1859, il comune di Sannazzaro de’ Burgondi con 4.262 abitanti, retto da un consiglio di venti membri e da una giunta di quattro membri, fu incluso nel mandamento VII di Sannazzaro, circondario I di Pavia, provincia di Pavia.

Alla costituzione nel 1861 del Regno d’Italia, il comune aveva popolazione residente di 4.414 abitanti (Censimento 1861). Sino al 1863 il comune mantenne la denominazione di San Nazzaro e successivamente a tale data assunse la denominazione di Sannazzaro de’ Burgondi (R.D. 26 Luglio 1863, n.1425).

In base alla legge sull’ordinamento comunale del 1865 il comune veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Nel 1867 il comune risultava incluso nel mandamento di Sannazzaro de’ Burgondi, circondario di Pavia e provincia di Pavia (Circoscrizione amministrativa 1867). Popolazione residente nel comune: abitanti 4.746 (Censimento 1871); abitanti 4.841 (Censimento 1881); abitanti 4.655 (Censimento 1901);

bitanti 4.690 (Censimento 1911); abitanti 4.389 (Censimento 1921). Nel 1924 il comune risultava incluso nel circondario di Pavia della provincia di Pavia. In seguito alla riforma dell’ordinamento comunale disposta nel 1926 il comune veniva amministrato da un podestà.

Popolazione residente nel comune: abitanti 4.077 (Censimento 1931); abitanti 4.258 (Censimento 1936). In seguito alla riforma dell’ordinamento comunale disposta nel 1946 il comune di Sannazzaro de’ Burgondi veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Popolazione residente nel comune: abitanti 4.459 (Censimento 1951); abitanti 4.452 (Censimento 1961); abitanti 5.613 (Censimento 1971).

Nel 1971 il comune di Sannazzaro de’ Burgondi aveva una superficie di ettari 2.269.