Pavia e dintorni – Da: Lombardia Beni Culturali

 

Rosasco – Stemma

 

COMUNE DI ROSASCO

 

sec. XIV - 1707

Rosascum, Rosarium o Roccasso è già citato in alcune carte del X secolo (Bergamo 1995).
Il borgo, nato intorno alla rocca fu dato, da Arduino marchese d’Ivrea e re d’Italia, al vescovo di Pavia nel 1011, che esercitò, alternativamente, giurisdizione sul paese fino alla fine del XVIII secolo.
Rosasco era incluso nel comitato di Lomello.

Nel 1118 il feudo si ribellò ai Vercellesi e ritornò all’obbedienza di Pavia.

In un diploma di Federico I, 1164, fra le terre concesse a Pavia, risulta citato anche Rosasco. Tale concessione verrà rinnovata da Enrico VI nel 1191, Ottone I nel 1209 e da Federico II rispettivamente: nel 1219, 1220 e 1230. (Malagugini 1912).
La località è citata nell’elenco delle terre del contado di Pavia del 1250 come Roxascum, in Ccntea Lumellina (Soriga 1913).

Nel 1355 il feudo è dato, da Carlo IV, a Milano Beccaria, mentre risulta esserne il feudatario, 1375, invece, il vescovo di Pavia Francesco Sottoriva.

Negli Statuta Stratarum del 1383 si legge: “Locus Razaschi”, (statuta stratarum).
Gli “Statutum Comunis Rozaschi episcopatus papiensis”, sono una serie di statuti concessi dal vescovo Pietro Grassi nel 1416, alla comunità (Fontana 1907).

Nel 1452 ai Beccaria successero i Borromei di Milano, nello stesso anno, negli Statuta Stratarum di Pavia si legge nella Squadra di Lumelina, “Rozaschum” (statuta stratarum).
Nel 1620 Rosasco entra a far parte di una delegazione di 24 enti che delineano quelli che sono stati definiti “Statuti Lomellini”. (Zucchi 1904)

Il comune è incluso nell’elenco delle terre del principato di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, come appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644)

1707 - 1797

Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente generale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomellina dal duca di Savoia Rozasco conta 800 anime, il feudatario è la Mensa Episcopale di Pavia (ASTo, Paesi di nuovo acquisto).

Rosasco è fra le terre vocali, cioè fra quelle che si radunano in una congregazione per risolvere gli interessi della Provincia (Malagugini 1911).

l Comune, nella compartimentazione territoriale sabauda del 1723, insieme a Rivoltella, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723).
Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 viene confermata l’appartenenza di Rozzasco alla provincia Lomellina (stabilimento delle provincie 1749),
Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che il comune è incluso nel primo cantone della Lomellina (manifesto senatorio 1750).

In seguito al nuovo censimento delle province del 15 settembre 1775 Rozasco è confermato alla Lumellina (editto 15 settembre 1775).

 

1798 - 1814

Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è diviso in 17 distretti, o circondari comunali, Robbio è capoluogo del quarto distretto e Rozzasco ne fa parte (legge 11 brumale anno IX).
Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e relativi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisione dei dipartimenti e dei distretti, Rozzasco è incluso nel secondo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna (legge 25 Fiorile anno IX).

Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 Rosasco ricade sotto il dominio napoleonico, nel dipartimento dell’Agogna, distretto di Novara, cantone terzo di Robbio, come comune di terza classe unito a Rivoltella con popolazione di 1094 abitanti (compartimentazione 1806).

Una nuova modifica dell’assetto amministrativo avverrà in seguito al decreto del 29 settembre 1809 quando i 90 comuni della Lomellina vennero ridotti a 36.

 Rosasco fu unito a Langosco, San Paolo e Santa Maria Bagnolo (Gardinali 1976).

1815 - 1859

Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Rosasco è incluso nel mandamento di Candia Lomellina, nella provincia di Mortara (regio editto 1814, ASCVo).
Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “portante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ regi stati di terra-ferma”, Rosasco viene inserito nel mandamento di Candia, nella provincia di Lomellina (regio editto 1818, ASC Casei Gerola).

Tale decreto ridusse il numero dei Comuni da 125, quanti erano nel secolo XVIII, a 71 e abolì le province di Mortara e di Vigevano riecreando la Provincia di Lomellina, suddivisa, a sua volta, in 14 mandamenti.
Rosasco appartiene alla diocesi di Vercelli, divisione di Novara. Dipendente dal Senato di Casale, i suoi uffici di Intendenza, Prefettura e Ipoteca sono quelli di Mortara, quello di Insinuazione è a Mede, mentre l’ufficio di Posta è a Candia.
Conta una popolazione di 1675 abitanti. (Casalis)

Nella compartimentazione territoriale del 1859, 23 ottobre Rosasco, appartenente al circondario terzo di Lomellina, mandamento terzo di Candia, ha una popolazione di 2127 abitanti (decreto 1859). 

1859 - 1971

In seguito all’unione temporanea delle province lombarde al regno di Sardegna, in base al compartimento territoriale stabilito con la legge 23 ottobre 1859, il comune di Rosasco con 2.127 abitanti, retto da un consiglio di quindici membri e da una giunta di due membri, fu incluso nel mandamento III di Candia, circondario III di Lomellina, provincia di Pavia.

Alla costituzione nel 1861 del Regno d’Italia, il comune aveva una popolazione residente di 2.133 abitanti (Censimento 1861). In base alla legge sull’ordinamento comunale del 1865 il comune veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio.

Nel 1867 il comune risultava incluso nel mandamento di Candia Lomellina, circondario di Lomellina (Mortara) e provincia di Pavia (Circoscrizione amministrativa 1867). Popolazione residente nel comune: abitanti 2.293 (Censimento 1871); abitanti 2.583 (Censimento 1881); abitanti 2.731 (Censimento 1901);
abitanti 2.450 (Censimento 1911); abitanti 2.170 (Censimento 1921). Nel 1924 il comune risultava incluso nel circondario di Lomellina della provincia di Pavia. In seguito alla riforma
dell’ordinamento comunale disposta nel 1926 il comune veniva amministrato da un podestà.

Popolazione residente nel comune: abitanti 1.817 (Censimento 1931); abitanti 1.838 (Censimento 1936). In seguito alla riforma dell’ordinamento comunale disposta nel 1946 il comune di Rosasco veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio.

Popolazione residente nel comune: abitanti 1.720 (Censimento 1951); abitanti 1.413 (Censimento 1961); abitanti 1.132 (Censimento 1971). Nel 1971 il comune di Rosasco aveva una superficie di ettari 1.981.

LANGOSCO                                    1809                         ROSASCO