Pavia e dintorni – Da: Lombardia Beni Culturali

 

 Gambolò – Stemma

 

COMUNE DI GARLASCO

 

Consiglio generale - sec. XIV - 1743

Dall’esame dei convocati del consiglio generale e del consiglio ordinario si rileva che gli organi amministrativi di Garlasco hanno giurisdizione anche su Borgo San Siro e Aurelio San Biagio, e su alcune cascine e territori annessi.

Il consiglio generale, fino al 1598 è composto da tutti i capi famiglia residenti a Garlasco.
Con la supplica del 1 gennaio 1599, approvata con lettera patente del 15 luglio 1599, il consiglio chiede al senato di Milano di ridurre i propri membri a sessanta, scelti tra i maggiori estimati, i più anziani e più savi, senza vincoli di parentela fra di loro e residenti a Garlasco.

Costoro sono definiti vocali ossia “omnes vocem habentes (…) et interexati in impositione onerum”.
Risultano due variazione nel numero dei membri del consiglio generale avvenute entrambe nel 1751. Nel verbale di assemblea del consiglio generale del 31 dicembre 1751 si legge che tale consiglio è ridotto al numero di 45 vocali e 3 minori dello stabilimento dell’ufficio della generale intendenza di Alessandria. Un decreto del Senato di Torino del 22 dicembre 1751 riduce il numero dei membri del consiglio generale da 60 a 45, di cui 41 nominati tra i maggiori estimati e 4 tra i minori detti “personalisti”, cioè coloro che pagavano solo la tassa del personale.

Non si sa esattamente quale delle due variazioni sia prevalsa negli anni successivi. (Archidata 1990).

Sede del consiglio è una stanza nella torre del castello; il podestà o pretore, convoca il consiglio. I membri, già personalmente avvisati dal serivitore comunale, sono avvertiti dell’imminente riunione dal suono di una campana.

Dalla meteà del secolo XVII le sedute si susseguono a intervalli piuttosto regolari, una riunione nel periodo maggio-giugno, l’altra, solitamente il 31 dicembre, ma talvolta ai primi giorni di gennaio. Prima di allora il numero di sedute è variabile di anno in anno, ma mai superiore a sei.
Le competense del consiglio generale riguardano le decisioni di massima importanza per la vita economica-amministrativa della comunità.

Nella riunione estiva (maggio-giugno), viene discusso e approvato il tanteo, ossia il bilancio preventivo per l’anno corrente e si decide in merito all’imposizione di taglie o carichi straordinari.
Nella riunione invernale (dicembre-gennaio) l’ultimo punto all’ordine del giorno prevede sempre l’estrazione a sorte di due consiglieri con l’incarico di rinnovare il consiglio di provvisione (Archidata 1990). 

1707 - 1797

Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente generale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomellina dal duca di Savoia Garlasco conta 2005 anime nel numero sono compresi anche gli abitanti di Cascina Reale; i feudatari sono i conti Castiglioni, abitanti in Milano (ASTo, Paesi di nuovo acquisto).

Garlasco è fra le terre vocali, cioè fra quelle che si radunano in una congregazione per risolvere gli interessi della provincia (Malagugini 1911).
Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda del 1723, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723).
Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 viene confermata l’appartenenza di Garlasco alla provincia Lomellina (stabilimento delle provincie 1749).

Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che il comune è incluso nel secondo cantone della Lomellina (manifesto senatorio 1750).

In seguito al nuovo censimento nelle province del 15 settembre 1775, Garlasco con Aurelio S. Biagio sono confermati, ancora, alla Lumellina (editto 15 settembre 1775).

 

1798 - 1814

Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 Garlasco, ricade sotto il dominio napoleonico, come secondo cantone nel dipartimento dell’Agogna, distretto di Vigevano.

In questo cantone sono compresi i seguenti comuni: Garlasco Aurelio e San Biagio con Parasacco e Reale, Carbonara con Limido Sabbione e Torre de’ Torti, Dorno, Groppello, Occhio Marzo e Guasta, Somo, Villanuova D’Ardenghi, Zerbolò con Sedone, Sinasco e Sairano con San Nazaro del Bosco.
La popolazione del cantone è di 15463 abitanti (compartimentazione 1806).

Una nuova modifica dei limiti amministrativi doveva avvenire in data 9 settembre 1809: si mantiene inalterata la divisione in distretti e in cantoni, ma la novità più significativa è il raggruppamento dei precedenti 90 comuni in soli 36. Il cantone di Garlasco ne riuniva 16 ora solo 7. Questo comparto territoriale rimarrà invariato fino alla caduta napoleonica (Landini 1952).

 

1815 - 1859

Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Garlasco è capo di mandamento, nella provincia di Vigevano (regio editto 1814, ASCVo).
Con il regio editto del 1815 Garlasco è ancora capo di mandamento nel cantone unico della provincia di Vigevano (regio editto 1815, ASCVo).

Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “portante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ regi stati di terra-ferma”, Garlasco è capo di mandamento nella provincia di Lomellina (regio editto 1818, ASC Casei Gerola).

Garlasco appartiene alla diocesi di Vigevano, divisione di Novara. Dipendente dal Senato di Casale, possiede un ufficio di Insinuazione e Demanio, di Posta, un Tribunale di giudicatura, un ufficio di Dogana ed Esattoria mandamentale. Invece, gli uffici di Intendenza, Prefettura e Ipoteca sono quelli di Novara.
Conta una popolazione di 5436 abitanti (Casalis).
Nella compartimentazione territoriale del 23 ottobre 1859, Garlasco appartiene al circondario terzo di Lomellina, mandamento quinto di Garlasco e ha una popolazione di 6130 abitanti (decreto 1859).

 

1859 - 1971

In seguito all’unione temporanea delle province lombarde al regno di Sardegna, in base al compartimento territoriale stabilito con la legge 23 ottobre 1859, il comune di Garlasco con 6.130 abitanti, retto da un consiglio di venti membri e da una giunta di quattro membri, fu incluso nel mandamento V di Garlasco, circondario III di Lomellina, provincia di Pavia.

Alla costituzione nel 1861 del Regno d’Italia, il comune aveva una popolazione residente di 6.602 abitanti (Censimento 1861). In base alla legge sull’ordinamento comunale del 1865 il comune veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Nel 1867 il comune risultava incluso nello stesso mandamento, circondario e provincia (Circoscrizione amministrativa 1867). Popolazione residente nel comune: abitanti 6.737 (Censimento 1871); abitanti 7.402 (Censimento 1881); abitanti 7.794 (Censimento 1901), abitanti 7.965 (Censimento 1911); abitanti 7.414 (Censimento 1921).

Nel 1924 il comune risultava incluso nel circondario di Mortara (Lomellina) della provincia di Pavia. In seguito alla riforma dell’ordinamento comunale disposta nel 1926 il comune veniva amministrato da un podestà. Popolazione residente nel comune: abitanti 7.354 (Censimento 1931); abitanti 7.622 (Censimento 1936).

In seguito alla riforma dell’ordinamento comunale disposta nel 1946 il comune di Garlasco veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Popolazione residente nel comune: abitanti 7.933 (Censimento 1951); abitanti 8.958 (Censimento 1961); abitanti 10.042 (Censimento 1971). Nel 1971 il comune di Garlasco aveva una superficie di ettari 3.903.