Pavia e dintorni – Da: Lombardia Beni Culturali

 

 Frascarolo – Stemma

 

COMUNE DI FRASCAROLO

 

sec. XIV - 1707

Nel diploma di Federico I dell’8 agosto 1164, fra le terre concesse a Pavia, risulta citato anche Frascarolo. Tale concessione verrà rinnovata da Enrico VI nel 1191, Ottone I nel 1209 e da Federico II rispettivamente, nel 1219, 1220 e 1230 (Malagugini 1912).
La località è citata nell’elenco delle terre del contado di Pavia del 1250 come “Frascarolum” nella contea Lumellina (Soriga 1913).

Nel 1441 la terra di Frascarolo fu concessa da Filippo Maria Visconti in feudo ad Andrea Birago con successione diretta e trasversale.

Dopo una breve occupazione da parte del duca di Savoia nel 1454, Frascarolo torna al ducato di Milano, mentre nel 1456 Francesco I Sforza rinnova a favore di Giovanni, Pietro, Francesco e Daniele, fratelli Birago (Biraghi), l’investitura e donazione feudale.
Dalle carte dell’archivio comunale di Frascarolo nel 1550 si rileva che vi erano due consoli talora chiamati anche sindaci, quello del popolo e quello dei nobili, viene, inoltre, nominato un tale Batista procuratore e sindaco del consilio dei nobili di Frascarolo (Biscaldi 1985).

I Gattinara, già infeudati a Valenza e Sartirana, presero i diritti anche su Frascarolo nel 1522.
Nel 1566 Frascarolo partecipa alla congregazione del principato di Pavia a Pieve del Cairo in cui vengono definiti e distribuiti gli organi del potere esecutivo (Porqueddu 1980).
Una nuova congregazione si svolgerà a Pavia tra il 4 e il 6 gennaio 1567, sono presenti tutte le 20 comunità già precedentemente riunitesi, compreso Frascarolo, che hanno diritto di voto (Porqueddu 1980).

In una carta dell’archivio parrocchiale si riferisce che, in data 17 giugno 1612 si sono riuniti i consoli e i consiglieri della comunità per iniziare la costruzione della chiesa (Biscaldi 1985).
I Bellisomi di Pavia divennero feudatari nel 1614 con titolo di marchesato; saranno gli ultimi feudatari.
Nel 1620 Frascarolo entra a far parte di una delegazione di ventiquattro enti che delineano quelli che sono stati definiti “Statuti Lomellini (Zucchi 1904).
Frascarolo è incluso nell’elenco delle terre del principato di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, come appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644). 

 

1707 - 1797

Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente generale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomellina dal duca di Savoia, Frascarolo conta 700 anime, il suo principale feudatario è il marchese Giovanni Belisomi, abitante in Milano (ASTo, Paesi di nuovo acquisto).
Frascarolo è fra le terre vocali, cioè fra quelle che si radunano in una congregazione per risolvere gli interessi della Provincia (Malagugini 1911).

Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda del 1723 fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723)
Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 viene confermata l’appartenenza di Frascarolo alla provincia Lomellina (stabilimento delle provincie 1749).
Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che il comune è incluso nel primo cantone della Lomellina (manifesto senatorio 1750).

In seguito al nuovo censimento delle province del 15 settembre 1775 Frascarolo è confermato alla Lumellina (editto 15 settembre 1775).
È del 1795 un documento che riporta le informazioni sui gravi disordini avvenuti a Frascarolo che hanno portato alle dimissioni dei due consiglieri della comunità (ASTo, Inventario Lumellina n° 48).

 

1798 - 1814

Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la Lomellina del 1800, sancisce che il dipartimento dell’Agogna è diviso in 17 distretti, o circondari comunali, Mede è capoluogo del terzo distretto e Frascarolo ne fa parte (legge 11 brumale anno IX).

Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e relativi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisione dei dipartimenti e dei distretti, Frascarolo è incluso nel secondo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna (legge 25 Fiorile anno IX).

Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 Frascarolo ricade sotto il dominio napoleonico e, precisamente, nel dipartimento dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone quarto di Mede, come comune di terza classe con popolazione di 958 abitanti (compartimentazione 1806).

1815 - 1859

Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Frascarolo fa parte del mandamento di Mede e dipendenze, nella provincia di Mortara (regio editto 1814, ASCVo).

Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “portante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ regi stati di terra-ferma”, Frascarolo viene inserito nel mandamento di Mede, nella provincia di Lomellina (regio editto 1818, ASC Casei Gerola).

Frascarolo appartiene alla diocesi di Vigevano, divisione di Novara. Dipendente dal Senato di Casale, i suoi uffici di Intendenza, Prefettura, Ipoteca, sono quelli di Mortara, l’ufficio di Posta e di Insinuazione è a Mede.
Conta una popolazione di 673 abitanti (Casalis).

Nella compartimentazione territoriale del 23 ottobre 1859, Frascarolo appartiene al circondario terzo di Lomellina, mandamento settimo di Mede e ha una popolazione di 622 abitanti (decreto 1859).

 

1859 - 1971

In seguito all’unione temporanea delle province lombarde al regno di Sardegna, in base al compartimento territoriale stabilito con la legge 23 ottobre 1859, il comune di Frascarolo con 2.019 abitanti, retto da un consiglio di quindici membri e da una giunta di due membri, fu incluso nel mandamento VII di Mede, circondario III di Lomellina, provincia di Pavia. Alla costituzione nel 1861 del Regno d’Italia, il comune aveva un popolazione residente di 2.081 (Censimento 1861). In base alla legge sull’ordinamento comunale del 1865 il comune veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Nel 1867 il comune risultava incluso nello stesso mandamento, circondario e provincia (Circoscrizione amministrativa 1867).

Popolazione residente nel comune: abitanti 2.227 (Censimento 1871); abitanti 2.437 (Censimento 1881); abitanti 2.312 (Censimento 1901); abitanti 2.108 (Censimento 1911);
abitanti 1.835 (Censimento 1921). Nel 1924 il comune risultava incluso nel circondario di Lomellina della provincia di Pavia. In seguito alla riforma dell’ordinamento comunale disposta nel 1926 il comune veniva amministrato da un podestà.

Popolazione residente nel comune: abitanti 1.779 (Censimento 1931); abitanti 1.722 (Censimento 1936). In seguito alla riforma dell’ordinamento comunale disposta nel 1946 il comune di Frascarolo veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio.

Popolazione residente nel comune: abitanti 1.727 (Censimento 1951), abitanti 1.641 (Censimento 1961); abitanti 1.423 (Censimento 1971). Nel 1971 il comune di Frascarolo aveva una superficie di ettari 2.341.