Pavia e dintorni – Da: Lombardia Beni Culturali

 

 Carbonara al Ticino – Stemma

 

COMUNE DI CASSOLNOVO

 

sec. XIV - 1743

Nell’epoca longobarda Cassolnuovo fa parte del ducato di Lomello (Bergamo 1995).
È del 902 un documento in cui si legge che nella località vi era un giudice conciliatore preposto per le cause minori (Bergamo 1995).

Dopo la sconfitta dei longobardi da parte di Carlo Magno, questo territorio passa al comitato di Bulgaria (o Novaria), corte della Marca di Ivrea, come paese non fortificato. Un diploma di Ottone I del 969 toglie il detto luogo ai conti di Novara e lo concede, invece, a Ingone di Bercleda suo vassallo.
Il pontefice Innocenzo II, nella bolla del 1133, tra le chiese che conferma al vescovo di Novara Litifredo, annovera la pieve di Cassolo (Casalis).

Nel diploma di Federico I del1164, fra le terre concesse a Pavia, risulta citato anche Cassolo. Tale concessione verrà rinnovata da Enrico VI nel 1191, Ottone I nel 1209 e da Federico II rispettivamente nel 1219, 1220 e 1230 (Malagugini 1912).
Nell’Elenco dei pagamenti di tasse di fodro e di giogatico, si trova “Secondum breue de Lomellina, Jn Castronouo (…)”, (Bollea 1909). La località è citata nell’elenco delle terre del contado di Pavia del 1250 come Castellarium nella contea Lumellina (Soriga 1913).

Nel 1277 il paese passa in possesso ad Ottone Visconti, si alterneranno, poi, i Tornielli, i Della Torre, i Marchesi di Monferrato, i Gallarati e i Marchesi Arconati.
Verso la fine del XV secolo, infatti, questo luogo diventa proprietà di Ludovico il Moro, che, sconfitto dai francesi, lo dovrà cedere al maresciallo di Luigi XII, Gian Giacomo Trivulzio, signore di Vigevano.
Nel 1499 Cassolo, ovvero Cassolvecchio, viene incorporato al feudo di Cassolnovo, mentre nel 1515 signore di Vigevano e di Cassolnovo diventa la svizzero Cardinal Matteo Schiner.

Nel 1522 passa invece, per eredità al marchese Giampaolo Caravaggio, esponente di un ramo degli Sforza, poichè suo padre era figlio naturale di Ludovico. Nel 1530 gli spagnoli batterono i francesi e Cassolnovo fu diviso fra i vari signorotti del luogo tra i quali gli Arconati, milanesi, e i Gonzaga, mantovani, una parte invece, fu soggetta alla regia camera. È del 3 novembre 1547 l’elenco dei comuni per i pagamenti dei dazi, in tale elenco appare Cassolnuovo (ASTo, Carte Vigevano).
Le terre di Gambolò, Gravellona, Cillavegna, Cassolnovo, Cassolvecchio, Villanova, Nicorvo, Robbio, Confienza, Palestro e Vinzaglio cessano di far parte del territorio Novarese o Pavese ed entrano in quello Vigevanasco, diventando, così, terre appartenenti al contado di Vigevano. (ASTo, Carte Vigevano 1639).

Il 18 giugno 1644 si censiscono le persone abili alle armi dai 18 ai 50 anni delle terre iscritte nel Contado di Vigevano, fra le quali anche Cassolnovo (ASTo, Carte Vigevano)
Da un resoconto del 28 maggio 1688 del sindaco generale del contado Renolio, si rilevano i luoghi con i loro feudatari. Per Cassolnuovo una parte era della regia camera, una parte del conte Arconati e, infine, una piccola parte della principessa di Castiglione (ASTo, Parte seconda Vigevano).

1743 - 1797

Con regie patenti del 6 marzo 1750, nell’ambito della riorganizzazione dei territori degli stati sardi di terraferma, il Vigevanasco, e Cassolnuovo che ne faceva parte, fu sottoposto all’intendenza dell’Alto e Basso Novarese (Gardinali 1976).

In seguito al nuovo censimento del 15 settembre 1775, Cassolnuovo appartiene ancora alla provincia di Vigevano (editto 15 settembre 1775).
Nel ripartimento dei cantoni del 29 agosto 1789 Cassolnuovo risulta incluso nel cantone unico di Vigevano (manifesto senatorio 1789).

1798 - 1814

Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è diviso in 17 distretti, o circondari comunali, Vigevano è capoluogo del secondo distretto e Cassol nuovo ne fa parte (legge 11 brumale anno IX).

Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e relativi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisione dei dipartimenti e dei distretti, Casol nuovo, insieme a Casol vecchio, è incluso nel secondo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna (legge 25 Fiorile anno IX).

Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 Cassolnovo ricade sotto il dominio napoleonico e, precisamente, nel dipartimento dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone primo di Vigevano, come comune di seconda classe insieme a Cassolvecchio e Villanova con popolazione di 3574 abitanti (compartimentazione 1806).

1815 - 1859

Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Cassolnuovo insieme a Cassolvecchio, è incluso nel mandamento di Gambolò, nella provincia di Vigevano (regio editto 1814, ASCVo).
Nella compartimentazione del 27 ottobre 1815 Cassolnuovo fa parte del mandamento di Gravellona, nella provincia di Vigevano, cantone unico (regio editto 1815, ASCVo).
Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “portante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ regi stati di terra-ferma”, Cassolvovo viene inserito nel mandamento di Gravellona, nella provincia di Lomellina (regio editto 1818, ASC Casei Gerola).

Cassolnovo fa parte della diocesi di Vigevano, divisione di Novara. Dipendente dal Senato Piemontese, ha gli uffici di Intendenza a Mortara, quelli di Prefettura, Ipoteca e di Insinuazione a Vigevano. Mentre è sede di un ufficio di Regia Dogana (esiste anche un commesso delle poste Regie per distribuire le lettere, mantenuto dal Comune).
Conta una popolazione di 4500 abitanti (Casalis).

Nella compartimentazione territoriale de l23 ottobre 1859, Cassolnovo appartiene al circondario terzo di Lomellina, mandamento sesto di Gravellona, ha una popolazione di 4977 abitanti (decreto del 1859).

1859 - 1971

In seguito all’unione temporanea delle province lombarde al regno di Sardegna, in base al compartimento territoriale stabilito con la legge 23 ottobre 1859, il comune di Cassolnovo con 4.977 abitanti, retto da un consiglio di venti membri e da una giunta di quattro membri, fu incluso nel mandamento VI di Gravellona, circondario III di Lomellina, provincia di Pavia.

Alla costituzione nel 1861 del Regno d’Italia, il comune aveva una popolazione residente di 5.358 abitanti (Censimento 1861). In base alla legge sull’ordinamento comunale del 1865 il comune veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio.

Nel 1867 il comune risultava incluso nello stesso mandamento, circondario e provincia (Circoscrizione amministrativa 1867). Popolazione residente nel comune: abitanti 5.402 (Censimento 1871); abitanti 5.781 (Censimento 1881); abitanti 7.244 (Censimento 1901); abitanti 7.323 (Censimento 1911); abitanti 6.321 (Censimento 1921). Nel 1924 il comune risultava incluso nel circondario di Lomellina della provincia di Pavia. In seguito alla riforma dell’ordinamento comunale disposta nel 1926 il comune veniva amministrato da un podestà. Popolazione residente nel comune: abitanti 6.252 (Censimento 1931); abitanti 6.131 (Censimento 1936). In seguito alla riforma
dell’ordinamento comunale disposta nel 1946 il comune di Cassolnovo veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Popolazione residente nel comune: abitanti 6.271 (Censimento 1951); abitanti 6.513 (Censimento 1961); abitanti 6.211 (Censimento 1971).
Nel 1971 il comune di Cassolnovo aveva una superficie di ettari 3.196.